adidas nmd city sock adidas nmd city sock adidas nmd city sock gum pack release date info adidas NMD R1 Trail adidas nmd city sock gum soles adidas nmd city sock gum pack adidas nmd city sock nmd city sock primeknit core blacklush blue adidas nmd city sock black gum where to buy adidas nmd city sock winter wool adidas nmd city sock primeknit s79150 core black adidas nmd city sock core black adidas nmd primeknit city sock black adidas nmd city sock core black lush blue release date adidas NMD R1 PK adidas nmd chukka receives og colorway NMD City Sock PK adidas nmd chukka 2 adidas NMD R1 Triple Black comparing og adidas nmd r1 nmd chukka

In questo numero

Berlinale 2017: sezione Panorama

sabato 18 Febbraio, 2017 | di Michele Galardini
Berlinale 2017: sezione Panorama
Berlinale
0

67. Berlinale – Berlin International Film Festival, 9 – 19 febbraio 2017, Berlino

Nuove forme di umanità
Misogini al comando, difesa a oltranza della famiglia tradizionale, la nascita di nuovi movimenti femministi, smartphone hackerati, omosessuali, froci, lesbiche, gender, coming out pubblici, il machismo isterico di Al Bano.

Mai come in quest’epoca la bipolarità del mondo è illuminata dalla luce delle tante sessualità che lentamente, e con enorme fatica, emergono dalla colata magmatica del “diverso” per poi essere riconosciute, accettate, rifiutate, studiate. Tra le tante opere della sezione “Panorama” della Berlinale 2017, zeitgeist cinefilo meno sperimentale di “Forum” ma più attento ai contrasti globali del presente, mediacrtica_berlinale_2017_panorama_290ne scegliamo tre come punti cardinali per una breve analisi. Pieles di Eduardo Casanova (prodotto da Álex de la Iglesia) tra quelle viste è l’opera più originale e coraggiosa, un manifesto che chiede a lettere maiuscole la fine della dittatura della bellezza, mettendo a nudo la banalità del perverso all’interno di un freak-show domestico. Personaggi già eterni, dialoghi che operano sul ribaltamento carnevalesco tra mostri e normali approdando alle medesime conclusioni – “sei come tutti gli uomini, mi ami solo per il mio aspetto” dice Ana, che ha la parte sinistra del volto deformata – e l’idea che, in fondo, quando si parla di sesso niente è nuovo, ma solo in attesa di essere accettato. All’angolo opposto, il nuovo affondo ideologico di Bruce LaBruce, The Misandrists, che dopo la parentesi “soft” di Gerontophilia torna a capo delle armate rivoluzionarie del sesso. Nella campagna tedesca femminile – Ger(wo)many in originale – una matrona ha riunito dentro un casolare in rovina delle giovani con alle spalle storie di abusi, trasformandole in misandriche libere di esprimere in ogni momento la loro sessualità. Le cose cambiano quando un soldato ferito trova riparo, grazie a una di loro, nello scantinato: la presenza di un uomo non è tollerabile nella lotta per la purezza sessuale e l’unica soluzione è trasformare il nemico in nuovo alleato (come ve lo lascio immaginare). Terzo vertice è Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, romanzo di formazione del giovane Elio, ricco 17enne che vive con i genitori nel nord Italia e che nell’estate del 1983 si innamora di Oliver, studente americano di 8 anni più grande, allievo del padre. Una relazione clandestina, l’esplosione di una passione estiva che diventa ricerca del proprio Io, costruzione di un’identità. Tre film in cui lo sguardo si stringe, necessariamente, sui corpi, esplorandone le eccezioni (Pieles), l’interno (The Misandrists) o l’efebica bellezza esteriore (Chiamami col tuo nome), per raccontare il senso di liberazione prodotto dalla liberazione dei sensi. Non parliamo di anarchia, anche se la rivoluzione di LaBruce in definitiva punterebbe proprio a quello, bensì di consapevolezza, del sé e dell’altro, di occhi che guardano dentro e non oltre, della percezione errata del mondo come insieme di persone/oggetti da sfruttare a piacimento: se una ragazza ha il culo al posto della faccia, per la proprietà commutativa, invertendo l’ordine degli orifizi il risultato non cambia. Serve questo cinema forte, sincero capace di proporre un’alternativa all’abbrutimento mediocre dell’uomo, inteso come individuo Al Bano, e di esaltare l’umano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

adidas yeezy boost 350 turtle dove transcends sneakers adidas yeezy 350 boost turtle dove restock re release adidas yeezy 350 boost black release date yeezy 350 boost low yeezy boost 350 pirate black yeezy boost 350 low adidas yeezy boost 350 v2 black white yeezy boost 350 moonrock adidas yeezy 350 boost moonrock release date moonrock yeezy 350 boost legit real fake on foot look adidas yeezy boost 350 oxford tan adidas yeezy boost 350 v2 zebra another look adidas yeezy boost 350 oxford tan even more images yeezy 350 moonrock release date adidas yeezy 350 boost black adidas yeezy 350 boost low heres where you can cop the black adidas yeezy 350 boost low adidas yeezy 350 boost low adidas yeezy 350 boost 10 reasons why the adidas yeezy 350 boost will sell out instantly