Come un uragano
“Per tre anni sarò rinchiuso qui, sul Nove, lo sgabuzzino della tv”. Così Maurizio Crozza si è presentato il 3 marzo al nuovo pubblico con il suo nuovo programma, Fratelli di Crozza, facendo il primo monologo sul canale di Discovery Italia che lo ha corteggiato e fortemente voluto. È un pezzo intriso della sua caustica ironia, si prende gioco di tutto, della rete (“sono qui di fronte a milioni di italiani… ah ma siamo sul Nove”) e del compenso (“sono qui per soldi… Marinella Soldi”).
È consapevole che il suo arrivo, foriero di così tante aspettative da andare in simulcast anche sugli altri canali del gruppo, è importantissimo per la rete ma anche per lui. In sette anni su La7 ha sviscerato attualità, personaggi e situazioni, aiutando il canale a crescere, ma ora ha bisogno di un nuovo terreno da coltivare e lo trova su Nove. Portare altri spettatori, questa è la missione, sa di esserne capace e gli ascolti gli danno ragione. Il suo successo è determinato dal fatto che non cade mai nella banalità, ha una grande capacità autoriale e un’intelligente sagacia, ed è in grado di calarsi totalmente nell’oggi, analizzando tic, anomalie, debolezze umane. È un grillo parlante che porta alla luce un mondo pieno di “inciuci”, “politica disinvolta” e mal governo, che con la sua satira rende il male più accettabile (il fenomeno Antonio Razzi). Fratelli di Crozza non è certo un programma nuovo (discende chiaramente da Crozza nel Paese delle Meraviglie), ma risulta riuscito perché fa amaramente ridere con le sue maschere più o meno nuove. Ad arricchire l’“album di famiglia” ci sono un terribile Michele Emiliano che “ci vuole bene a Renzi” ma di lui dice tutto il male possibile, un Antonino Cannavacciuolo in grande spolvero che citando il programma di rete, Cucine da incubo, va in missione nelle Giunte da incubo del M5S per salvare il salvabile. Crozza non lascia in pace neppure il giornalismo interpretando Maligno (Maurizio) Belpietro, conduttore di Dalle nostre parti, e Mannoioni (Mannoni), di Linea notte chi se ne fotte, che indagano la realtà l’uno con cinico qualunquismo e l’altro con stanchezza apatica. La sua satira è pungente, le sue parole affilate ma lui non è scomodo, forse perché non ambisce a questo: prende in giro tutti i partiti e ha lavorato su varie reti. Più che un comico è un attento osservatore e Fratelli di Crozza è quasi un telegiornale drammaticamente ridicolo che studia costume e società. Il programma riesce a fare ciò che ci si aspetta, ottenendo buonissimi risultati, grazie al talento unico di Crozza e alla sua capacità di interpretare il contemporaneo. Si può parlare di un matrimonio felice in cui al centro c’è una sola parola: innovazione.
Fratelli di Crozza [Italia 2017] IDEATORI Maurizio Crozza, Andrea Zalone, Francesco Freyrie, Vittorio Grattarola, Alessandro Robecchi, Alessandro Giugliano, Claudio Fois, Luca Fois.
PRESENTATORE Maurizio Crozza (con la partecipazione di Andrea Zalone). REGIA Massimo Fusi. PRODUTTORE ITV Movie. Rete NOVE.
Intrattenimento, durata 70 minuti (puntata).