Una nuova solidarietà
A Monterey, California, un brutale omicidio avvenuto durante un galà di beneficienza presso la scuola pubblica locale è oggetto d’indagine da parte della polizia. Le testimonianze di tanti cittadini e genitori della città, astiose, volgari, superficiali e quasi mai attendibili, si concentrano su tre donne, madri di bambini della stessa classe elementare: Madeline, Celeste e Jane. Non sappiamo se una di loro possa essere stata anche la vittima, o la carnefice…
Comincia così Big Little Lies, la nuova miniserie televisiva targata HBO: ispirata all’omonimo romanzo di Liane Moriarty, lo show creato da David E. Kelley e interamente affidato alla regia di Jean-Marc Vallée ripercorre, in forma di flashback, le vicende delle donne prima dell’omicidio, con l’ansia lisergica di dissolvere i confini delle loro singole identità, sovrapponendone i ritratti in un’unica grande idiosincrasia che è (o meglio, vorrebbe essere) quella della donna americana contemporanea. Ora single ora (in)felicemente sposate, Madeline, Celeste e Jane inseguono la chiarezza impossibile di una risoluzione ai propri fantasmi, che per la prima hanno a che fare con un abbandono e con il bisogno patologico di essere al centro di una comunità rabbiosa e imprevedibile, mentre per le altre assumono la forma insostenibile dell’abuso sessuale o domestico. Big Little Lies ha il pregio di lasciare il campo a tre virtuose interpreti, Reese Witherspoon, Nicole Kidman e Shailene Woodley, capaci di costruire, con l’aggiunta di due co-protagoniste come Laura Dern e Zoë Kravitz, un quintetto femminile che di rado avevamo visto in tv. Sulle spalle di queste figure sembra gravitare la responsabilità di fare ordine in una società che, specialmente nel microcosmo provinciale, pare aver perso le coordinate di un’onesta e sobria convivenza, macchiando di sessismo, violenza e interessatissimi calcoli le istituzioni della famiglia, del matrimonio e del lavoro. Compromettendo soprattutto la trasparenza del proprio, fiacco immaginario agli occhi dei figli, che in Big Little Lies sono bambini sensibili, deduttivi, più maturi di chi li ha generati. La soluzione parrebbe risiedere in una nuova forma di solidarietà, che finisce per nascere – quasi come in un mito ridotto a parodia – laddove si è sparso il sangue. Qualcosa di artificioso scorre però sottotraccia, scoraggiando lo spettatore a indagare in ottica processuale le circostanze e i segreti della serie: Big Little Lies sembra cadere troppo spesso nella ricostruzione ludica di un mistero narrativo, spiazzando con i trucchi del montaggio, orientando l’attenzione su un esito che è molto meno interessante del suo sviluppo. Basti vedere i bellissimi colloqui di Nicole Kidman con la consulente di coppia per capire cosa la serie avrebbe potuto essere.
Big Little Lies [id., USA 2017] IDEATORE David E. Kelley.
REGIA Jean-Marc Vallée.
CAST Reese Witherspoon, Nicole Kidman, Shailene Woodley, Laura Dern, Zoë Kravitz, Alexander Skarsgård.
Drammatico, durata 60 minuti (episodio), miniserie.