Non dimenticare
Una commedia alla vecchia maniera con al centro del discorso le persone: sembra la definizione perfetta per Tutto quello che vuoi, nuovo lavoro di Francesco Bruni. E così è. Terza regia del già esperto sceneggiatore Bruni, Tutto quello che vuoi incanta subito grazie alla sua genuinità, un pregio che spesso manca al nostro cinema.
Un racconto di formazione già visto e raccontato da molte opere, che si impreziosisce per la compiuta messa in scena e l’autorevolezza attoriale. In una Roma “sporca e cattiva” in cui il bello è soffocato dal brutto – come del resto possiamo sempre più constatare in questi giorni dalle cronache capitoline – due realtà opposte si trovano per conoscersi e comprendersi: Alessandro, giovane scapestrato, e Giorgio, poeta anziano con un Alzheimer galoppante. Entrambi dovranno badare l’uno all’altro, e insieme cresceranno grazie alla potenza del passato che ritorna come monito per un futuro migliore. Sceneggiatura solida anche se sai già dove andrà a parare dopo la prima mezz’ora, interpreti generosi, su tutti Giuliano Montaldo, e personaggi che meriterebbero un approfondimento. La mamma/tabaccaia di Donatella Finocchiaro ha dentro di sé un mondo anarchico e reale da antologia. Una donna che aiuta più di quanto ne sia consapevole, figlia di una chiara tradizione, tenera nei modi e salda nei propri sacrifici. Poi ci sono i giovani, stereotipati per la loro superficialità e ignoranza, ma sui quali Bruni scommette. Se presi per mano e portati alla scoperta di ciò che siamo stati, tutti possiamo capire come vivere al meglio il nostro futuro. Poi certo alcune situazioni sono banalizzate dalla mano generosa dello sceneggiatore, ma se basta un nome finalmente detto giusto per commuovere, in una delle scene più semplici ma riuscite del film, allora il meccanismo è onesto. L’Alzheimer visto non come una schifosa malattia ma come lo spunto per ricostruire un passato che pretende di non essere dimenticato. Se in Scialla! il rapporto tra adulto e ragazzo era un pretesto esclusivo allo scontro generazionale e alla voglia di rimanere Peter Pan, qui non c’è nessuno scontro ma solo curiosità. È banale dirlo, ma da Tutto quello che vuoi emerge un’urgenza: la perdita della memoria come la perdita di chi può raccontarci la Storia; a breve non avremo più testimoni, rimarranno solo le loro storie. E allora fermiamoci, sediamoci ad ascoltare le parole degli anziani anche quando ci sembrano inutili, potremmo pentirci di non averlo fatto.
Tutto quello che vuoi [Italia 2017] REGIA Francesco Bruni.
CAST Giuliano Montaldo, Andrea Carpenzano, Emanuele Propizio, Donatella Finocchiaro.
SCENEGGIATURA Francesco Bruni. FOTOGRAFIA Arnaldo Catinari. MUSICHE Carlo Virzì.
Commedia, durata 106 minuti.