#2 – Anche
i trailerhanno ungenere ?
Non c’è il film ma già c’è il trailer
Si può
distinguere il genere di un film in uscita ad occhi chiusi, solo
ascoltandone il trailer? Fateci caso, in attesa in sala o navigando tra i
trailer delle uscite settimanali: l’uniformità formale è
impressionante, nelle immagini, ma ancor di più nel sonoro.
Era il 1988 quando un articolo seminale, a firma di Omar Calabresi, analizzava le tendenze dei trailer del tempo, confrontate con la prassi dei decenni precedenti. «Dalla forma “presentazione da circo”, che ne caratterizzava l’enfasi enunciativa, siamo oggi passati ad una “maniera” che spesso prescinde dal contenuto del prodotto futuro (o perlomeno dalla trama della finzione) e si arresta alla presentazione dei “caratteri” e delle “emozioni” principali. Ovvero: ai due elementi che possono funzionare da matrice di una narrazione potenziale» (Omar Calabresi, Film prossimi venturi. Per un approccio teorico al fenomeno trailer, in Segnocinema n.31, 1988). Il processo oggi può dirsi compiuto e anche cristallizzato in una struttura quasi irrinunciabile. I caratteri e le emozioni sono le uniche presenze e le “maniere” sono insegnate in corsi specializzati, quasi fossero ricette… continua a leggere
#1 – Lo spazio del suono
Un cane cieco tra “quello che suona”
Tutto parte da qui: la mia vicina di casa ha un cane cieco. Ha perso la vista con l’età e a quanto pare vede solo le ombre. Al contrario però ha sviluppato un udito ancora più acuto e intelligente di quanto già non lo sia in genere quello dei cani. Tempo fa la incontrai, aveva il cane al guinzaglio, le chiesi cosa stava facendo e mi disse che stava per andare al cinema. Io per scherzare le chiesi «Con il tuo cane?» – non è una cosa impossibile, è una pratica che si sta diffondendo e qui e lì vi sono eventi speciali anche in Italia, ma io mi aspettavo un no – e lei disse «No, ma penso che con le sue orecchie farebbe caso a molte più cose di quanto possiamo noi». Aveva ragione e mi ha fatto pensare… continua a leggere