Enigmi erotici
Tra tutti i decamerotici, i canterburotici e compagnia cantante, Finalmente… le mille e una notte di Antonio Margheriti sembra essere uno dei prodotti meglio impaginati di sempre. Non che, onestamente, li abbia visti proprio tutti, ma tra quelli che mi sono capitati tra le mani devo ammettere che è senza dubbio alcuno quello che è riuscito a intrattenermi con più costanza.
La storia è essenziale: il sultano Almamud, diventato improvvisamente impotente, non può consumare la sua notte di passione con Zumurud. I suoi consiglieri decidono quindi di invitare dei sudditi che possano riuscire a farlo eccitare raccontandogli alcune storie più o meno piccanti. Il solito schema, i soliti accordi. Ma le storie raccontate hanno un che di intrigante, quantomeno per la particolare geometria degli enigmi che riescono a incasellare, stimolando lo spettatore a chiedersi ogni volta dove andrà a parare la consueta battuta finale. Ma oltre alla scrittura di Dino Verde è solida anche la regia di Margheriti; i due fanno di tutto quindi per rendere accattivante quasi ognuna delle gag proposte: dai piccolissimi episodi, come quello della mosca che, una volta all’interno di una stanza che amplifica il volume, produce un suono talmente rumoroso che si trasforma in quello di una automobile da corsa, alla rappresentazione dei vari comprimari (tutti caratterizzati da un vezzo o un atteggiamento che li renda perfettamente inquadrabili nella compiuta scimmiottatura dei ruoli che interpretano), ogni cosa funziona a meraviglia.
Ad aggiungersi a questi aspetti c’è anche la scelta di far utilizzare a molti dei personaggi un dialetto, in modo che si crei un contrasto lampante tra la natura prettamente orientale del racconto e l’ironia spudoratamente all’italiana: il genio (interpretato dal mitico Gigi Ballista), ad esempio, che si atteggia a picciotto, sciorinando un siciliano da mafia movie, non si può ammettere che non riesca a rimanere impresso, in un modo o nell’altro, nella memoria della “commediaccia” dei primi anni Settanta. Che lo si accetti o meno, il film di Margheriti rimane dunque uno degli esempi formalmente più alti (si prenda naturalmente con le molle questa definizione) di tutto quel sottofilone e quindi assolutamente da recuperare se si intende effettuare una ricognizione ponderata sul genere.
Finalmente… le mille e una notte [Italia 1972] REGIA Antonio Margheriti.
CAST Barbara Bouchet, Femi Benussi, Barbara Marzano, Esmeralda Barros, Pupo De Luca, Alberto Atenari, Ignazio Leone, Barbara Betti, Annie Karol Edel, Gino Milli, Gigi Ballista.
SCENEGGIATURA Antonio Margheriti, Dino Verde. FOTOGRAFIA Sergio D’Offizi. MUSICHE Carlo Savina.
Commedia, durata 92 minuti.