72° Festival de Cannes, 14 – 25 maggio 2019, Cannes
Una giacca è per sempre
A inaugurare la Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2019 ci pensa Quentin Dupieux con il suo Le Daim, un breve racconto sospeso tra commedia e thriller che lascia senza fiato.
In una configurazione spazio-temporale non meglio precisata, Georges è stanco di se stesso e, senza dover troppe spiegazioni a nessuno, decide di cambiarsi insieme alla vita che conduce. L’acquisto fortemente anelato di una giacca di puro daino e la ricezione accidentale di una videocamera portatile sono l’inizio di un viaggio senza ritorno a bordo della sua Audi verso la sua nuova ragione di vita: essere l’unica persona al mondo a portare un giaccone. E Georges è pronto a tutto pur di ottenere questo risultato.
Quentin Dupieux con Le Daim regala un divertimento di poco più di un’ora, un concentrato di efferatezza, potere assoluto e voglia di cambiamento, avvalendosi di un interprete come Jean Dujardin a cui il ruolo sembra cucito addosso, oltre all’introduzione di un discorso metacinematografico che risulta ben amalgamato al racconto del film. Le Daim è una storia di convinzione e personalità, la narrazione dell’escalation del bisogno di affermazione e di pieno compimento emotivo. L’universalità del messaggio che Dupieux qui propone è quanto meno sottolineata dalla sensazione di sospensione e rarefazione che domina tutto il film, giocato molto anche a livello di scenografia e fotografia su una sorta di confronto indiretto tra uomo e animale. Il daino non è solo la materia prima per il feticismo di Georges, bensì costituisce anche l’essere con cui il protagonista finisce con l’indentificarsi, quell’ideale platonico a cui tendere, che dona un senso all’esistenza dell’uomo di cui, a ben vedere non viene svelato niente. Tutto ciò che viene riferito al pubblico è quello che Georges narra a Denise, tutte giustificazioni surreali e decisamente false, dando così ben poche possibilità sia di identificazione che di soddisfare la propria curiosità.
Nonostante l’evidente frode portata avanti dal protagonista, Denise rimane affascinata da quest’uomo capace di uno sforzo così grande per cercare di salvare la pelle. Proprio sul finale si compie il passaggio di consegne, quel processo che sostituisce Georges a un daino cacciato e, contestualmente, sostituisce Denise proprio al protagonista, tanto da volerne a sua volta vestirne i panni. Le Daim è un racconto fugace, dal ritmo serrato e deciso, che risparmia movimenti inutili e sfrutta al massimo ogni singola inquadratura messa a sua disposizione.
Le Daim [id., Francia 2019] REGIA Quentin Dupieux.
CAST Jean Dujardin, Adèle Haenel, Albert Delpy.
SCENEGGIATURA Quentin Dupieux. FOTOGRAFIA Quentin Dupieux. MUSICHE Martin Caraux.
Commedia, durata 77 minuti.