Azione estetica
John Wick 3 – Parabellum inizia esattamente dove l’episodio precedente si era fermato, con l’uccisione di Santino D’Antonio all’interno dell’hotel Continental, terreno franco per gli assassini, che porta John Wick a ritrovarsi una taglia di 14 milioni sulla testa. Una caccia all’uomo cui tutti i killer vogliono partecipare, da New York fino al deserto marocchino mentre John cerca disperatamente un’ultima chance per far ritirare la condanna a morte.
Questo terzo capitolo conferma quello che fino a oggi la saga di John Wick ha rappresentato: il più onesto e cristallino esempio di cinema action di questi anni. A partire dai suoi paradossi, i tre pilastri cui si basa l’intera saga: la costruzione coreografica degli scontri, la fotografia tanto contrastata e colorata da essere baroccamente estetizzante e, infine, una ricerca della complessità scenografica in grado di contenere ed esprimere al meglio i sopracitati elementi. L’importanza di tali elementi nell’economia di Parabellum, tanto quanto nelle pellicole precedenti, ne assoggetta anche regia e scrittura, quest’ultimi messi al servizio di una spettacolarità non fine a se stessa, ma ricercata nella sua forza estetica.
La notte è scintillante in tutti i suoi riflessi tra le strade umide, le location vivide di colori contrastanti e le scenografie disegnate da controluci e trasparenze: John Wick 3 è saturo di elementi che esaltano una spettacolarità reale delle situazioni, duro e violento negli scontri, fisico ma mai cruento. Tutto nella pellicola persegue l’intenzione di immergere lo spettatore in un susseguirsi di situazioni in cui è l’azione a parlare, la narrazione stessa si piega a questa esigenza diluendo le informazioni sulle regole nel mondo dei killer nei pochi momenti di calma, rifiutando dialoghi statici ma volendo quasi sempre il movimento degli interpreti, pure quando a essere svelato è il passato di John Wick stesso. Sono situazioni che richiedono l’accettazione quasi radicale da parte dello spettatore, a partire dall’esagerata paradossalità, che in questo episodio tocca ironicamente picchi quasi mistici, dell’organizzazione del mondo nascosto degli assassini, fino all’inarrestabilità del protagonista, in grado di abbattere orde di nemici.
John Wick 3 – Parabellum è come un luna park di pura azione estetizzante, lontano da altri esempi postmoderni contemporanei di cui condivide in parte intenti, come Atomica bionda o Hardcore. Chiede di essere guardato, anche a discapito di tutto quel che attornia l’azione, e in questo è innegabile la sua perfetta riuscita.
John Wick 3 – Parabellum [John Wick Chapter 3, USA 2018] REGIA Chad Stahelski.
CAST Keanu Reeves, Halle Berry, Ian McShane, Laurence Fishburne.
SCENEGGIATURA Derek Kolstad. FOTOGRAFIA Dan Laustsen. MUSICHE Tyler Bates.
Action, durata 130 minuti.