adidas nmd city sock adidas nmd city sock adidas nmd city sock gum pack release date info adidas NMD R1 Trail adidas nmd city sock gum soles adidas nmd city sock gum pack adidas nmd city sock nmd city sock primeknit core blacklush blue adidas nmd city sock black gum where to buy adidas nmd city sock winter wool adidas nmd city sock primeknit s79150 core black adidas nmd city sock core black adidas nmd primeknit city sock black adidas nmd city sock core black lush blue release date adidas NMD R1 PK adidas nmd chukka receives og colorway NMD City Sock PK adidas nmd chukka 2 adidas NMD R1 Triple Black comparing og adidas nmd r1 nmd chukka

In questo numero

EO

sabato 21 Maggio, 2022 | di Maria Eleonora C. Mollard
EO
Festival di Cannes
0
Voto autore:

Jerzy Skolimowski, in concorso al Festival di Cannes con EO, fotografa un’umanità allo sbando attraverso una fiaba nera sull’odissea di un asino

Save me

A me non dispiacciono i film antispecisti à la Gunda. Anche se sono un pugno dritto allo stomaco difficile da incassare, a meno che non siate Marian Dora, è cosi che dovrebbero essere quando hanno un intento (?) morale. Jerzy Skolimowski dopo l’incursione veneziana nel 2015 (11 minuti) torna con uno stile che ricorda i primi lavori: febbricitante, a tratti demenziale e con la perenne sensazione che da lì a poco piangerai sangue.

EO, ossia Hi-Han, è un asinello da circo curato dalle amorevoli mani della disadattata Kasandra (Sandra Drzymalska) con cui si esibisce in uno spettacolo dai toni, a livello visivo, refniani. Passata la legge per vietare l’uso degli animali nel circo, inizia l’odissea tragicomica di EO su falsariga del capolavoro di Robert Bresson Au Hasard Balthazar

EO

Co-scritto con Ewa Piaskowska, la versione libera del regista polacco, presentata in concorso alla 75ª edizione del Festival di Cannes, è più un tour di gironi danteschi, con un occhio di riguardo a una estetica moderna e una umanizzazione del protagonista: EO ha dei flashback della sua amata ‘padrona’, sequenze da sogno e primissimi piani in cui capiamo che lui soffre quanto e come noi. C’è un intento più antispecista rispetto al film del ’66, EO potrebbe essere accostato a Pinocchio nella sequenza di scelte, anche sbagliate, che compie l’animale e che lo portano a un prevedibile epilogo. Ci si appassiona alle disavventure di EO e benché siamo all’inizio del Festival, l’asino meriterebbe la Palma d’Oro e in epoca di inclusività ci starebbe tutto. 

Così EO condannato a commettere gli stessi errori nostri – d’altronde siamo animali anche noi – passa da proprietari amorevoli come Kasandra, a fattori indifferenti, hooligan fuori di testa, sadici allevatori di volpi, contrabbandieri, fino a un problematico ragazzo italiano di nome Vito (Lorenzo Zurzolo). Un occhio di compassione e non solo di condanna il regista lo riserva anche a noi umani: Kasandra è vittima della povertà, di un fidanzato indifferente e dell’impossibilità di riscattare il suo EO; così come Vito, vittima di se stesso e di una matrigna – la contessa interpretata dalla sempre (ahimè) presente Isabelle Huppert – con cui intrattiene un rapporto amoroso declinato al tossico. 

EO è una impietosa fotografia su una umanità allo sbando che non è capace di salvare se stessa figurarsi occuparsi di un altro essere vivente, soprattutto se è un animale, soprattutto in una società che quando non conosce un animale (a parte i soliti domestici a cui siamo abituati) tende a domandare con tutta l’arroganza antropocentrica e ottusa: a cosa serve questo animale? 

Al di là di alcune scene inutili e imbarazzanti (la contessa e il figliastro), e un finale che arriva spompato, vittima di una tensione tirata fino all’estremo, EO si conferma una buona fiaba nera in linea con la sensazione di inevitabile sconfitta e di onesto disgusto verso se stessi e gli altri, disagio che Skolimowski non era capace di portare al cinema (ovviamente qui non con la stessa potenza) sin dai tempi de La ragazza del bagno pubblico. Ci si sente sporchi e bisognosi di rannicchiarsi nella doccia e piangere sotto l’acqua, perché EO è il riflesso della Susan de La ragazza del bagno pubblico, due personaggi sofferenti vittime di un mondo più stupido che crudele. E, forse, la cosa peggiore dell’epoca in cui viviamo, è proprio l’ipertrofia della stupidità umana.

  • EO (Polonia/Italia 2022)
  • REGIA: Jerzy Skolimowski 
  • CAST: Sandra Drzymalska, Isabelle Huppert, Lorenzo Zurzolo, Mateusz Kosciukiewicz
  • SCENEGGIATURA: Jerzy Skolimowski, Ewa Piaskowska
  • FOTOGRAFIA: Michal Dymek
  • MUSICHE: Pawel Mykietyn 
  • Drammatico, durata 86 minuti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

adidas yeezy boost 350 turtle dove transcends sneakers adidas yeezy 350 boost turtle dove restock re release adidas yeezy 350 boost black release date yeezy 350 boost low yeezy boost 350 pirate black yeezy boost 350 low adidas yeezy boost 350 v2 black white yeezy boost 350 moonrock adidas yeezy 350 boost moonrock release date moonrock yeezy 350 boost legit real fake on foot look adidas yeezy boost 350 oxford tan adidas yeezy boost 350 v2 zebra another look adidas yeezy boost 350 oxford tan even more images yeezy 350 moonrock release date adidas yeezy 350 boost black adidas yeezy 350 boost low heres where you can cop the black adidas yeezy 350 boost low adidas yeezy 350 boost low adidas yeezy 350 boost 10 reasons why the adidas yeezy 350 boost will sell out instantly