Sono una tossicomane, ma va tutto bene
“Mi chiamo Jackie Peyton, sono un’infermiera. E sono una tossicodipendente”: la seconda stagione di Nurse Jackie si chiude così, con la protagonista messa spalle al muro da marito e miglior amica e costretta ad un’intima confessione davanti allo specchio del bagno di casa.
L’inizio di una redenzione? Macchè: dopo aver pronunciato la fatidica frase Jackie scoppia fragorosamente a ridere, ed è su quel ghigno indemoniato che arrivano i titoli di coda. Ma per quanto la nostra eroina – è il caso di dirlo – non sembri intenzionata a ritornare sui suoi passi, a dispetto delle prime due serie perlomeno la terza si apre con una consapevolezza condivisa: Jackie si droga. E lo fa con qualunque medicina si trovi tra le mani: benzodiazepine, percocet, vicodin, ossicodone. È proprio per questo che al suo esordio italiano (datato marzo 2010) questo medical drama ideato da Evan Dunsky, Liz Brixius e Linda Wallem venne immediatamente bollato come “la versione femminile di Dr. House”. Una definizione fin troppo approssimativa, e bastarono una manciata di episodi per capirlo. Al one man show inscenato da Gregory House, Nurse Jackie oppone una struttura corale intessuta di caratterizzazioni forti e talora bizzarre (la fragile Zoey, il gigante buono Thor, il presuntuoso e debosciato dottor Cooper) che vivono di vita propria e non solo in subordine al personaggio principale. Oltretutto, Jackie non è una misantropa, anzi: non tollera i soprusi e aiuta il prossimo, qualora in difficoltà. Semplicemente lo fa a modo suo, ovvero ingurgitando dosi massicce di antidolorifici e miorilassanti per andare avanti, per affrontare lavoro e famiglia. La terza stagione riesce nell’intento di confermare e alimentare l’alone di mistero attorno alla protagonista, spesso sviandoci sulle sottotrame dei personaggi secondari. Non sappiamo cosa le passi per la testa, eppure tifiamo per lei. Nella nona puntata – in italiano La macchina della verità – Jackie ha una crisi di astinenza dopo il primo tentativo (ma sarà vero? O sta gabbando anche noi?) di disintossicazione, e ci ritroviamo a desiderare che in qualche tasca del suo camice sbuchi finalmente una delle sue pillole, per porre fine alla sofferenza. Nonostante negli episodi precedenti abbia ripetutamente e spudoratamente mentito al marito, rubato i medicinali di un uomo in preda ad una crisi epilettica e dato pieno fondo alla sua indole da cinica calcolatrice, il ritratto “deviato” di Jackie ci ha conquistati. Merito dell’immedesimazione va ad Edie Falco, strepitosa e cattivissima infermiera che anestetizza il mondo che le ruota attorno e non desidera essere salvata da nessuno. Perché, in tutta sincerità, chi cerca di redimerla ha problemi altrettanto gravosi da risolvere, e farebbe bene a pensare a se stesso. Come svela il notevole cliffhanger/colpo di scena finale, che rimescola le carte in attesa dell’arrivo della quarta stagione. Ognuno ha i propri segreti inconfessabili, da gestire con cura e custodire gelosamente.
Nurse Jackie [Id., USA, 2009-in corso] IDEATORI Evan Dunsky, Liz Brixius, Linda Wallem.
CAST Edie Falco, Eve Best, Anna Deavere Smith, Merritt Wever, Peter Facinelli, Dominic Fumusa.
Medical Drama, durata 30 minuti (episodio), stagioni 3.