Cooking mania
Ormai si è capito, la televisione è diventata come la moda. E la moda televisiva in questo momento chiama: cucina! Non c’è che l’imbarazzo della scelta: La Prova del Cuoco (Rai 1), Cotto e Mangiato (Canale 5), Cuochi e fiamme (La7), Masterchef Italia (Cielo), ma è soprattutto sul fenomeno Real Time che ci si può imbizzarrire: Cortesie per gli ospiti, Il boss delle torte, Hell’s Kitchen, Cucina con Ale, Fuori menù e chi più ne ha più ne metta.
Questi sono solo pochi dei titoli che hanno invaso l’etere nostrano in questi ultimi anni, impennati grazie all’introduzione del digitale terrestre, che ha portato negli schermi italiani moltissimi nuovi canali, in cui particolarmente prevale l’arte di “insegnare” (a vestirsi, a cucinare, ad organizzare matrimoni, ad addestrare il cane…). Ecco che, sull’onda di Mai storie d’amore in cucina (Rai 1, 2004) Mediaset sforna (è proprio il caso di dirlo) Benvenuti a tavola – Nord vs. Sud, new entry firmata Taodue e Wildside, prodotta da Piero Valsecchi (in tv con Ris – Delitti imperfetti, I liceali, e sul grande schermo col fenomeno Zalone) e diretta da Francesco Micciché (collega storico di Valsecchi). Due chef, Carlo Conforti (Fabrizio Bentivoglio) e Paolo Perrone (Giorgio Tirabassi), il primo milanese snob, il secondo napoletano verace, si trovano a scontrare la propria arte (una più raffinata e creativa, l’altra più naturale e terra-terra) in una città dal palato molto esigente: Milano. Altro rappresentante del nostro Paese, infatti, è il caro vecchio cliché nord-sud, anch’esso figlio della moda del momento: Benvenuti al sud e il successivo Benvenuti al nord (la somiglianza con questi titoli decisamente non è casuale), nonché i prodotti Zalone (confezionati – fatalità! – dallo stesso Valsecchi). Insomma, squadra che vince non si cambia: si prende l’infarinatura dei campioni d’incassi, la si mescola con nuovi plot, vi si aggiunge qualche volto noto, si cucina nella fascia giornaliera o in prime time e il gioco è fatto. O meglio, il piatto è pronto. Benvenuti a tavola sul versante cliché non è mai esagerato o pedante. I due attori protagonisti elevano il proprio personaggio con le particolarità del proprio stile recitativo, Bentivoglio in particolare. Davvero coinvolgenti, poi, le scene di cucina vera e propria, mai rapide e confuse, ma ben delineate e dettagliate (quasi a voler davvero insegnare l’arte di cucinare), con inclusa qua e là qualche pubblicità ai cuochi più famosi d’Italia tramite la piattaforma Youcook. Particolare, infine, la scelta di concludere ogni puntata con un “tutorial” di ricette condotto dagli stessi Bentivoglio e Tirabassi, includendo la pratica del televoto per il piatto considerato più interessante, metodo per coinvolgere ancor più il pubblico. Dall’altra parte, però, manca sempre quel qualcosa, quello scacco stilistico e contenutistico particolare, in grado di trascinar fuori la fiction italiana dalle banalità in cui si è ormai imbevuta da molti anni. I subplot che condiscono la trama rischiano spesso di cadere nello scontato; lo stesso i personaggi secondari, in cui, a differenza dei due protagonisti, non c’è nulla di non visto. Speriamo quindi, visto la presenza di elementi interessanti, che le cose migliorino con il prosieguo della serie. Un consiglio: guardate Benvenuti a tavola… a stomaco pieno.
Benvenuti a tavola [id., ITALIA 2012] IDEATORE Pietro Valsecchi.
CAST Giorgio Tirabassi, Lorenza Indovina, Fabrizio Bentivoglio, Debora Villa, Umberto Orsini.
Commedia, durata 50 minuti (episodio), stagioni 1.