Alter ego
Londra, anni duemila. John Luther (Idris Elba) è un brillante ispettore della sezione omicidi sulle tracce di un killer di bambini. Scovato l’assassino, cede all’impulso di vendicare le giovani vittime, senza calcolare le conseguenze di questa azione e le ricadute sulla sua vita privata e professionale.
Alice Morgan (Ruth Wilson) è una ricercatrice astrofisica di grande talento, che un giorno decide di sbarazzarsi della sua famiglia assecondando scientificamente i propri istinti omicidi. Luther si accorge della vera natura di Alice ma non ha prove sufficienti per inchiodarla: decide allora di addentrarsi nel mondo della ragazza, finendo per allacciare con lei una relazione ambigua, che assume i tratti ora di una sfida, ora di un’alleanza. Luther, serie creata da Neil Cross e prodotta dalla BBC per un totale di due stagioni – la prima in 6 episodi, la seconda in 4, attendendo la terza e ultima – non si discosta radicalmente dai cliché dei polizieschi di ultima generazione. È innegabile il rimando al noir in una vicenda dove i singoli casi di puntata, gli omicidi seriali su cui indaga la polizia, ravvivano continuamente i tormenti del protagonista, per il quale il vero enigma è la vita umana con il suo carico di sofferenze. Se non bastasse questo, a raggirare Luther e a minacciarne il precario equilibrio si materializza la femme fatale di sempre, seppur declinata in una veste singolare. Per l’irruente detective, Alice è sul piano umano un rebus, una gara da vincere più con le armi della psicoanalisi che della seduzione, ma rappresenta un pericolo talmente evidente da eludere ogni equivoco. Luther è conscio di dove possa condurlo la mente perversa della donna: perdizione, autodistruzione, morte. Battuta con ostinazione questa strada, rimane invischiato nella rete, ma la parentela tra due esseri di fatto consanguinei fa sì che, paradossalmente, da questa condizione possa trarre un nuovo vigore. Li congiungono la vicinanza caratteriale, le affinità intellettive, l’insopprimibile desiderio di andare contro le regole del gioco, di correggere la giustizia terrena attraverso mezzi inappropriati. Alice in particolare, come buona parte dei serial killers, aspira a creare da un caos indistinto un ordine nuovo, distribuendo colpevoli e innocenti secondo logiche personali. Ciò che quindi li separa sono le opposte visioni del mondo, coacervo di pulsioni contrastanti in cui Luther intravede la possibilità di amare, salvando la parte migliore di sé, e che invece Alice non considera più di un granello di polvere, di fronte all’infinità dell’universo e alle sue leggi meccanicistiche. Nel tentativo di contrastare questa “filosofia”, Luther studia e imita il linguaggio di Alice, fino a scoprire che, in fondo, è identico al suo. Le sembianze chiaroscurali del detective moderno, la cui capacità introspettiva lo costringe a scoprire il male come presenza radicata nell’uomo, condannandolo al disfacimento e al degrado morale, hanno preso gradualmente forma nella letteratura contemporanea e nel cinema. A questa configurazione dell’investigatore si aggiunge il rapporto simbiotico con la sua nemesi, il serial killer che ne mette ancor più allo scoperto la vera natura di essere corruttibile dal male. Luther, al pari di altri thriller psicologici, è in questo caso debitore dei romanzi di Thomas Harris e della loro prima trasposizione cinematografica, Manhunter – Frammenti di un omicidio di Michael Mann. Su questi precedenti, Cross innesta un immaginario quasi fumettistico. Idris Elba, perfetto a tal punto da personificare la serie stessa, indossa nel suo irrinunciabile completo giacca grigia/cravatta rossa una specie di tuta da supereroe, uomo iperdotato che spicca tra la gente comune. Alice è altrettanto “speciale” e incapace a gestirsi, ma il suo essere privilegiata la porta a disprezzare l’umanità, soccorsa invece da Luther, seppur con passo incerto. La lotta prende vita tra gli edifici color nebbia di una Londra asettica, periferica e vuota, ormai pienamente trasfigurata rispetto a quella massonica e complottistica dell’età vittoriana. Non fosse per l’indole della città natale di Jack lo Squartatore, che è rimasta sempre la stessa.
Luther [id., UK 2010] IDEATORE Niel Cross.
CAST Idris Elba, Ruth Wilson, Warren Brown.
Psicologico/Poliziesco/Drammatico, durata 57 minuti (episodio), stagioni 2.