La dura (e ironica) vita di una laureata in Lettere e Filosofia
La quarta e conclusiva stagione di Being Erica è andata in onda soltanto lo scorso mese, ma le repliche dell’intera serie sono riprese immediatamente, diventando un atteso appuntamento per gli spettatori italiani.
Il positivo riscontro conferma il successo internazionale della pluripremiata serie della canadese CBC, senz’altro dovuto alla comicità brillante e all’intensità dei sentimenti con i quali vengono affrontate le situazioni quotidiane e verosimili della protagonista, Erica, una giovane laureata in letteratura poco più che trentaduenne, la quale, nonostante il brillante cursus studiorum e una spigliata intraprendenza, sembra non essere proprio destinata a conservare né un lavoro soddisfacente né un fidanzato. La sua quotidianità infatti è costellata di occasioni sfumate, una sfilza pressoché infinita di lavori a tempo determinato (quasi mai remunerativi e intellettualmente stimolanti) e insoddisfazioni sentimentali a cui reagisce sempre con ironia e positività. Finché, dopo l’ennesimo ingiusto licenziamento dall’avvilente e sottopagato incarico che Erica – pur di conservare la propria autonomia economica – si è accontentata di svolgere, lo sconforto sembra essersi impadronito della mente della ragazza, rimpiazzando la ragione e la speranza di poter concretizzare le proprie aspettative. Ma ecco che un gentile e misterioso sconosciuto, il dottor Tom, irrompe nella sua vita offrendole aiuto e la concreta possibilità di rimediare a ciò che più l’affligge: i rimpianti. Erica infatti è convinta che i molti insuccessi della sua quotidianità siano in realtà dovuti a scelte sbagliate e a situazioni del passato – subite più che vissute – che hanno finito per condizionarle la vita e che se mai avesse l’opportunità di affrontarle nuovamente, allora tutto potrebbe cambiare in meglio: accetta perciò entusiasticamente la proposta di Tom – ossia affrontare un lungo percorso rivalutativo improntato sulla possibilità di rivivere fisicamente i più significativi episodi del proprio passato – senza minimamente sospettare che sperimentarli di nuovo alla luce della consapevolezza di come sono andati, della maturità accumulata e del rispetto della condizione impostale (ovvero l’impossibilità di cambiare drasticamente il proprio passato) sarebbe stato tutto fuorché un gioco da ragazzi. Fortunatamente può contare sull’affascinante analista che, sebbene non possieda un vero e proprio studio (che si materializza dietro ogni porta aperta da Erica in caso di necessità), è però fornitissimo di pazienza e di appropriate massime che non manca di citare all’occorrenza, delle vere e proprie perle di saggezza per tutti. “Colui che controlla il presente, controlla il passato, colui che controlla il passato, controlla il futuro” le suggerisce serafico il dottor Tom parafrasando Orwell. E il pubblico non può far altro che seguire, rapito, i tentativi delle simpatica e talvolta impacciata Erica di seguire il consiglio, commuovendoci ma anche ridendo di gusto assieme a lei.
Beign Erica [id., USA 2009-2011] IDEATORE Jana Synior.
CAST Erin Karpulk, Michael Riley, Joanna Douglas, Tyron Leitso, Reegan Pasternak.
Dramedy, durata 45 minuti (episodio), stagioni 1-4.