Uno sguardo chirurgico
Steven Soderbergh e la televisione. Un binomio tra i più gettonati dalla critica di fronte agli ultimi lavori di un regista che minaccia continuamente di abbandonare il mondo del cinema. Ma è evidente che tale sfida – di carattere promozionale – nei fatti non faccia altro che evidenziare la rilevanza marginale del cambiamento del mezzo. Se da un lato Dietro i candelabri passava al piccolo schermo per mere ragioni distributive (il network HBO) e para-censorie (troppo gay per Hollywood), dall’altro il nuovissimo The Knick si manifesta in pieno stile quality TV alla stregua di un film gonfiato.
Trasmesso dalla rete via cavo Cinemax – il “fratello minore” di HBO – The Knick è la storia del dottor John Thackery (Clive Owen) e del suo entourage nel reparto chirurgia dell’ospedale Knickerbocker nella New York dei primi del ‘900. Un medical drama che gioca la propria forza attrattiva sul fascino di un periodo storico in cui le rivoluzionarie scoperte in campo scientifico si misuravano con il forte degrado. Da questo punto di partenza, gli sceneggiatori Jack Amiel e Michael Begler costruiscono una storia i cui plot si sviluppano specularmente all’estrema complessità della Grande Mela di allora. Dal protagonista Thackery, medico geniale quanto cinico e meschino, si diramano una serie di vicende legate alla sua ossessione di rivoluzionare la storia della medicina, alla sua dipendenza da cocaina e oppio, agli scontri con l’istituzione. Quest’ultima, rappresentata dal gestore Herman Barrow, si ritrova costantemente indebitata con la malavita newyorkese, mentre la corruzione è pane quotidiano del portantino Tom Clearly e delle suore che si ritrovano addirittura a praticare aborti illegali. C’è poi il dottor Algernon Edwards, vice di Thackery, geniale almeno quanto il suo superiore, con l’unico difetto di essere afroamericano in un ambiente ancora saldamente razzista che gli tarpa le ali in ogni occasione. Parallelamente, malattie come tifo, sifilide, setticemia, placenta previa e meningite imperversano e colpiscono tutte le categorie sociali e una professione medica ancora in via di sviluppo deve farne i conti. Soderbergh gira con consueta mano fredda, quasi come un chirurgo che guarda con assuefatta indifferenza il proprio operato. La macchina da presa si muove fluidamente all’interno del teatro operatorio – tipico elemento di spettacolarizzazione – e le inquadrature dal basso predominano nel momento in cui il dottor Thackery spiega le tecniche di chirurgia che andrà ad applicare, in una posizione di superiorità rispetto allo spettatore implicito. Intermezzi splatter, inoltre, appaiono con regolarità e vengono esibiti senza la minima adesione emotiva, quasi fossero routine. Ad aumentarne l’effetto di controllato distacco, si aggiungano le musiche di Cliff Martinez totalmente incentrate su strumenti elettronici. Un prodotto denso, complesso e avvincente, che contribuisce ad abbattere le barriere critiche – recentemente innalzate su alcune riviste – che vorrebbero differenziare sul piano qualitativo ed estetico il cinema dalla televisione. Perché le qualità di Soderbergh sono evidenti sul grande come sul piccolo schermo.
The Knick [id., USA 2014] IDEATORI Jack Amiel, Michael Begler.
CAST Clive Owen, André Holland, Jeremy Bobb, Juliet Rylance. REGIA Steven Soderbergh.
Medical Drama, durata 50 minuti (episodio), stagione 1.