Sangue, Sesso e Arena
La storia e le gesta di Spartaco, il gladiatore trace che scatenò la rivolta degli schiavi contro la Repubblica Romana nel 73 a.C., rivivono nella serie televisiva prodotta dall’emittente via cavo statunitense Starz.
I creatori di Spartacus: sangue e sabbia, tra cui spicca Sam Raimi in qualità di produttore esecutivo, più che al celebre film diretto da Stanley Kubrick e interpretato da Kirk Douglas, si sono ispirati ai successi cinematografici de Il Gladiatore di Ridley Scott e di 300, il film di Zack Snyder tratto dall’omonima graphic novel di Frank Miller, di cui la serie riproduce l’estetica e lo stile fumettistico attraverso un uso pressoché identico della fotografia e della computer grafica, in particolare del chroma key, per ricostruire digitalmente sfondi e scenografie.
Anche in questo caso la Storia, sfacciatamente piena di incongruenze e di errori, diventa il pretesto narrativo che lega insieme la violenza estrema, eccessiva e splatter dei combattimenti tra gladiatori a scene di sesso piuttosto esplicite e spinte. Prima di essere mandati al macello nell’Arena, i corpi muscolosi dei gladiatori, quasi sempre nudi o seminudi, vengono usati come veri e propri oggetti sessuali per soddisfare gli appetiti di ricche matrone discinte e disinibite. Sangue che scorre a fiumi, schizzando spesso sulla macchina da presa, e sesso a volontà si mescolano agli intrighi, i tradimenti e le vendette della Repubblica Romana, corrotta e decadente come non mai. Proprio per la presenza di sequenze così forti, Sky, che sta trasmettendo la serie in prima visione per l’Italia, ha studiato una doppia programmazione che prevede la messa in onda al giovedì in prima serata di una versione censurata degli episodi e alla domenica in seconda serata quella integrale. Lo stesso trattamento era stato riservato in precedenza a Roma, la serie televisiva prodotta nel 2005 da HBO, BBC e Rai Fiction che per prima ha ridato vita sul piccolo schermo al peplum, svecchiandolo a suon di sesso e violenza, trasmessa in Italia in versione integrale soltanto nel 2009 da Rai 4, dopo un primo passaggio censurato su Rai2 nel 2006. Probabilmente i palati più fini e le anime delicate troveranno questo Spartacus troppo rozzo e “tamarro”, per tutti gli altri può rientrare a pieno titolo tra i cosiddetti “guilty pleasure”, ovvero quelle visioni piacevolmente “colpevoli” a cui non si può resistere, un divertissement appassionante e scacciapensieri che permette allo spettatore di confondersi tra la folla urlante, assetata di sangue e violenza dell’Arena, rimanendo comodamente seduti sulla poltrona di casa.
Spartacus: Blood and Sand [id., USA 2010] IDEATORE Steven S. DeKnight.
CAST Andy Whitfield, John Hannah, Manu Bennett, Peter Mensa, Jai Courtney, Lucy Lawless.
Historical Drama, durata 53 – 60 minuti (episodio), stagione 1.