Colpo d’occhio
Ultimamente in America le forze dell’ordine sembrano sotto tono, visto che non riescono quasi più a portare avanti un’indagine basandosi solamente sulle capacità investigative dei loro migliori agenti, su modello Sherlock Holmes.
Tra tecnologie raffinate e sconfinati database, le risposte escono anche dall’indizio più misero, e dove anche questi mostrano i loro limiti arrivano in soccorso le doti di collaboratori, tra i più svariati. Restringendo il campo a coloro che condividono le peculiarità della propria mente, dopo le facoltà divinatorie della protagonista di Medium e l’irriverente Patrick Jane (The Mentalist) in grado di interpretare espressioni, annotando particolari insignificanti senza che un solo dettaglio sfugga alla sua analisi, arriva al canale CBS anche Carrie Wells, una rossa impulsiva affetta da ipertimesia. La serie, Unforgettable, da febbraio 2012 anche in Italia, prende lei come protagonista, poliziotta in modalità stand by da nove anni, che ritorna a collaborare con una nuova squadra per risolvere crimini in un malfamato quartiere di New York. Pacchetto completo insieme alla sua forte personalità, la capacità di rievocare qualsiasi ricordo relativo alla sua vita e tutto ciò che è collegato ad essa, e come bonus non richiesto gli innumerevoli sguardi vuoti, che dovrebbero invece dare l’idea di essere profondi, drammatici, persi nell’orizzonte sulle note degli ultimi successi di Adele. La serie è delle più classiche, singoli casi di puntata conclusi nell’episodio stesso, rapidi e indolori; il fil rouge che li accomuna sta nelle vicende personali dei personaggi in gioco, ancora la classica squadra affiatata multietnica con a capo un insipido Dylan Walsh, già chirurgo plastico per cento episodi della serie Nip/Tuck. Ma è Carrie ad avere maggior spazio per il suo passato insieme al mistero della sorella, entrambe piaghe ancora aperte e sanguinanti che vengono sciolte man mano che il racconto procede. Se narrativamente siamo sempre di fronte a variazioni sul tema, purtroppo un po’scontate siccome l’assassino di turno l’ha scritto in fronte che è colpevole, stilisticamente la presenza della detective in veste di ologramma nei numerosissimi flashback frutto della sua mente elaborata funzionano bene. Se si riesce a sopportare un primo episodio, di Unforgettable, che fatica a coinvolgere completamente lo spettatore, colpa di troppi elementi già messi in gioco nella foga di presentare tutto e subito, la serie migliora, come un diesel ha bisogno del suo tempo per carburare. L’alchimia tra i personaggi si fa più vera e soprattutto la protagonista riesce a diventare più simpatica, visto che in un primo momento la si tende a liquidare come la classica saputella che gioca con la propria mente con leggerezza e cerca di diventare amica di tutti. Non saremo di fronte al prodotto dell’anno, ma Unforgettable per gli amanti del crime è una valida alternativa alla dissacrante ironia di un mentalista arrogante arrivato già alla quarta stagione.
Unforgettable [id., Italia 2011] IDEATORI Ed Redich, John Bellucci.
CAST Dylan Walsh, Poppy Montgomery, Jane Curtin, Dallas Roberts, Tawny Cypress.
Poliziesco, durata 45 minuti (episodio), stagione 1.