SPECIALE SULLE ORME DI SHERLOCK
Noi siamo Watson
Correva il 1887 e Arthur Conan Doyle scriveva Lo Studio in Rosso, in cui facevano il loro debutto Sherlock Holmes e il dottore suo amico, nonché coinquilino, Watson. Correva il 2010 e la coppia di sceneggiatori formata da Steven Moffat e Mark Gatiss ricordava al mondo il significato più vero del termine “adattamento”, strappando Mr. Holmes dalla nebbiosa Londra fine Ottocentesca per calarlo nella livida e convulsa Londra degli inizi 2000.
Si mantengono le personalità, i tic, i personaggi nella loro essenza e si sostituiscono scenari e oggetti del passato con ammodernamenti e computer. Chi pensa che il successo di Sherlock sia merito unicamente dei ricci scuri di Cumberbatch – genialmente isterica nuova versione del detective di Baker Street – o del semplice uso di strumenti moderni, ha chiaramente guardato il programma con gli occhi chiusi. Probabilmente dormendo, in un’altra stanza. È vero che la presenza del duo Cumberbatch/Freeman è il cuore della serie, che però ha il pregio di non dimenticare di essere in primis una serie investigativa. E così vengono ripresentati i casi e gli aiutanti già visti nei libri, cambiati nella forma, ma non nella sostanza. Il nuovo non risiede tanto nel mostrare qualcosa di inedito, ma nel prendersi tutto il tempo di raccontare e intrecciare vicende e persone, di trasformare gli amici in nemici e invitare lo spettatore a tenere d’occhio i dettagli e il non detto. Mai come qui Sherlock Holmes viene svelato nella sua interezza, con i conflitti e i contrasti che inevitabilmente una mente geniale e socialmente inetta fa scaturire. Il detective che è in grado di capire tutto con un’occhiata è al contempo incapace di vivere con gli intellettualmente normodotati. Con noi. Noi che siamo Watson. Noi che guardiamo una Londra quasi livida nel biancore di certe inquadrature come al palcoscenico che è in realtà, restiamo basiti dai comportamenti di un uomo in bilico tra autodistruzione e autocelebrazione e, proprio come il dottore, capiamo perché Sherlock e Watson non possono essere scissi. Perché sono l’uno la mente, l’altro il cuore, di quell’entità che è la serie tv Sherlock, in cui ogni dettaglio si incastra in un mosaico gigantesco di indagini e cospirazioni, al contempo omaggio e riscrittura del classico letterario di Conan Doyle.
Sherlock [id., Gran Bretagna 2010 – in corso] IDEATORI Steven Moffat, Mark Gatiss.
CAST Benedict Cumberbatch, Martin Freeman, Mark Gatiss, Ruper Graves, Louise Brealy.
Giallo/Drammatico, durata 90 minuti (episodio), stagioni 3.