SPECIALE SERIE TV ON AIR
Growin’ Up
Dopo due stagioni di conoscenze, diffidenze, irriducibili idiosincrasie individuali, Gus e Mickey sono finalmente cresciuti. E fa effetto pensare come, al netto del tempo limitato della loro storia d’amore, Love sia riuscito ad accumulare e stratificare così tante sensazioni, emozioni e slanci, certo spesso goffi e imperfetti, ma sempre più autentici e sinceri.
Nel corso di poco più che una trentina di episodi, l’incontro tra l’eterno boy scout che sogna il grande cinema e la disfunzionale programmatrice radiofonica raggiunge i lidi di una maturità quasi insperata, dove le singolarità ingombranti e spesso invalidanti dei due personaggi finiscono finalmente per sfumare in nome di un comune desiderio, lo stesso che probabilmente il primo scambio di sguardi aveva in loro generato: quello di una profonda consapevolezza, non solo dell’altro e dei suoi limiti, ma soprattutto di se stessi e delle proprie paure. La serie creata per Netflix da Judd Apatow, Paul Rust e Lesley Arfin arriva così a far collimare due immaginari potenzialmente agli antipodi, attraverso una lezione di reciproca trasparenza che non cura semplicemente le ferite, ma assolve dalle tare postmoderne del cinismo e del disimpegno, in nome di una rinnovata e divertita curiosità per l’altro, per quel “tu” che sostituisce il culto personalista del proprio destino e apre alle sfere della tenerezza, gettando lo spettatore nel sano e nostalgico piacere del bilancio per tutto ciò cui ha assistito. In fondo Love ci ha sempre invitati a credere che dietro alla beffarda realtà di ogni giorno, che tanto affanna la dimensione dei sentimenti e delle relazioni, a crescere e trionfare sarà sempre il bisogno spasmodico di una proiezione, possibilmente di coppia: interessante così che in questa terza (conclusiva) stagione per Gus e Mickey si intuisca anche l’affermazione professionale, come se – e gli stessi personaggi se lo confermeranno a parole – l’altro diventasse la migliore chiave possibile per abbattere gli ostacoli che ci separano dall’immagine più piena e realizzata di noi stessi. Ovviamente nulla in Love potrà mai cadere nell’idealismo moralista, e le risate (o il disagio) per la farcitura grottesca delle situazioni – coprotagonisti compresi – continueranno fino all’ultimo istante disponibile: accanto ad esse, un sorriso più conciliato e risolto, lo stesso con cui ci si potrebbe scambiare, per gioco, davanti a un tramonto sul mare, la promessa di un amore eterno.
Love [id., USA 2016 – 2018] IDEATORI Judd Apatow, Paul Rust, Lesley Arfin.
SCENEGGIATURA Judd Apatow, Paul Rust, Lesley Arfin.
CAST Gillian Jacobs, Paul Rust, Claudia O’Doherty.
Commedia, durata 30 minuti (episodio), stagioni 3.