Il centralino spagnolo di Netflix
Una nuova collaborazione produttiva (quella tra Netflix e un cast spagnolo) e un contesto storico poco affrontato da cinema e televisione (la Spagna di fine anni Venti) sono gli elementi che rendono interessante – almeno sulla carta – Le ragazze del centralino, serie iberica finanziata dal colosso on demand che racconta le vicende di un gruppo di centraliniste nella Madrid del 1928.
Peccato che nonostante tali premesse e l’annuncio della seconda stagione, l’opera in questione si sia rivelata piuttosto deludente, soprattutto a causa di una scrittura debole e schematica. Le otto puntate della serie abbondano in modo eccessivo di cliché e stereotipi, con svolte narrative troppo prevedibili e una serie di figure inflazionate e straviste, come per esempio la ragazza sfrontata e decisa dal passato difficile, la giovane timida e impacciata che arriva dalla provincia e il figlio che deve mostrarsi uomo davanti al padre-padrone. L’opera sceglie inoltre di lasciare il contesto storico sullo sfondo per privilegiare gli intrighi privati e sentimentali dei protagonisti, con i quali però affronta anche problematiche civili, dibattuti e ancora attuali come la discriminazione femminile, la violenza domestica e l’omosessualità. Ma anche in questo caso il risultato è scarso, in quanto tali questioni sono trattate con superficialità e retorica, riscontrabili in primis nei commenti in voice over della protagonista che aprono e chiudono le puntate. E tra cliché e stereotipi vari, gli unici elementi che si salvano completamente sono la buona ricostruzione visiva degli ambienti e dei costumi dell’epoca e la scelta di alcuni attori, su tutti Yon González, i cui tratti del volto sembrano direttamente usciti dagli anni Venti, risultando quindi perfettamente adatti al contesto storico e narrativo della serie. Pregi e difetti che fanno di Le ragazze del centralino un prodotto ben confezionato ma poco interessante, nel quale tuttavia non manca un elemento leggermente più stimolante e meno scontato: la riflessione generale sul rapporto tra lavoro e innovazione tecnologica, e su come quest’ultima possa influire sul progresso e sull’occupazione. Una tematica che emerge gradualmente come sottotrama e che ha un’indiretta ma inevitabile connessione con l’attualità, viste le recenti innovazioni tecniche e il loro impatto lavorativo e sociale. Una problematica che, pur non acquisendo (quasi) mai il centro della scena, dimostra come anche un prodotto non certo indimenticabile come questo possa rispecchiare – in modo magari implicito e non del tutto voluto – la propria contemporaneità, diventando (moderatamente) interessante anche al di là del suo effettivo risultato artistico.
Le ragazze del centralino [Las chicas del cable, Spagna 2017] IDEATORI Ramón Campos, Gema R. Neira.
CAST Blanca Suárez, Nadia de Santiago, Ana Fernandez, Maggie Civantos, Yon González.
Drammatico, durata 50 minuti (episodio), stagione 1.