Animazioni
Siamo ormai saturi di immagini e di video, un discorso ormai sulla bocca di tutti e che abbraccia più discipline, e quindi imbattersi nelle tante tecniche animate di Love, Death and Robots può sembrare un ritorno ad un passato che sembra ormai superato.
Alcuni episodi rivelano una sana e commovente voglia di esaltare il segno e l’estro tipico anche delle animazioni digitali dei primordi, e la violenza, il gore e il cyberpunk si giustifica nella presenza di David Fincher e Tim Miller nella produzione. Love, Death and Robots è in qualche modo un fratello minore di Black Mirror, ma se l’ultima stagione della serie britannica ha deluso i fan per una virata meno cinica e “cattiva”, qui ci si può invece divertire. C’è da dire subito che la narrazione in alcuni momenti supera la tecnica, e se ci si ferma a ragionare sui singoli episodi sono molti gli spunti di riflessione sulla nostra società odierna. Non tutto funziona anche perché, come già accennato sopra, ormai il nostro livello di stupore quando si parla di new media è sazio, ma sono molti i momenti epifanici. C’è il comico, la satira, il thriller, il dramma esistenziale in un mix che esalta, appunto, amore, morte e macchine. L’uomo è spesso vittima della tecnologia e manovrato da entità “aliene” che in un soffio riescono a soppiantarne ogni certezza (Il dominio dello yogurt, L’era glaciale), la Storia si può riscrivere senza avere timore di deriderla (Alternative storiche). I fan esaltano la fusione di varie tecniche e se molti episodi sono meno attraenti e quasi annoiano pur durando pochi minuti, alcuni spiccano per audacia e profondità di temi. La testimone, una caccia all’uomo in piena metropoli acida e sporca, ragiona sull’inganno dello sguardo; Zime Blue accarezza riflessioni sull’Arte e la dignità di un artista che deve lottare con la propria fama e l’ingordigia del pubblico; Il vantaggio di Sonnie dove atmosfere alla Mad Max si uniscono alla violenza della mente impulsiva e mal gestita.
Unico neo che merita un appunto, come sottolineato anche da Alice Cucchetti sulle pagine di Film TV, è che dispiace dover nuovamente dibattere sull’animazione rivolta agli adulti dove basta mostrare un po’ di nudo e mettere in bocca ai personaggi turpiloqui per pensare che sia un prodotto rivolto a loro. Questa serie si sforza nell’unire prodotti di diverse realtà sotto una comune linea fatta di sfiducia e denuncia nei confronti del genere umano, manca solo il coraggio di scalfire ancora di più la società e ridare dignità ai cervelli degli adulti che non si accontentano della mediocrità.
Love, Death and Robots [id., USA 2019] IDEATORI Joshua Donen, David Fincher, Jennifer Miller, Tim Miller.
Animazione/Fantasy/Horror, durata 6-17 minuti (episodio), stagione 1.