Tu quanto saresti disposto a pagare per averla?
A settant’anni compiuti è ancora normale stupirsi del mondo, disegnandolo secondo un proprio punto di vista onirico e ambiguo, dando esempio di una fantasia mai sopita.
Ci riesce benissimo Terry Gilliam che, nel raccontare una storia, ci mette tutta la falsa innocenza di cui dispone. Nasce così The Wholly Family, cortometraggio che racconta una famiglia in crisi in visita a Napoli. Il figlio, Jack, si rivela un piccoletto capriccioso e viziato che, aggirandosi per i mercatini, ruba una statuina di Pulcinella dalla bancarella di un inquietante artigiano. Durante la notte la statua prende vita, e dà inizio all’incubo del bambino, una sorta di ramanzina per il suo cattivo comportamento, che intende portarlo a chiedere scusa delle sue malefatte e ricostruire l’idillio familiare. A sostituire gli inadatti genitori nell’insegnare al bambino a essere buono, troviamo un gruppo variegato di Pulcinella: grassi, magri, alti, bassi, buoni, cattivi, comunque sorprendenti e caotici. Dopo aver “mangiato” il piccolo protagonista, particolare inquietante insieme alle teste mozzate e al bambolotto bruciato, lo accompagnano nel mondo da loro popolato. Gli fanno vedere ciò che desidera, ciò che è passato, ciò che potrebbe essere il futuro, tra risate fragorose e balli, in una girandola spazio-tempo governata dal loro volere. Scegliendo la maschera principe di Napoli, Gilliam eleva la città stessa a portatrice di valori e arricchisce la vicenda con personaggi, rumori, odori e tradizioni. Di queste, il riferimento più forte è alla sua religiosità: il paragone della famiglia del protagonista con la sacra famiglia cristiana sia nel titolo (togliendo due lettere risulta l’aggettivo “holy”, “santa”), che con il presepe sotto teca venduto ai turisti dove sono rappresentate le fisionomie dei personaggi principali (prigionieri di un malvagio Pulcinella o solo fonte d’ispirazione per un creativo artigiano?). Se il mondo reale risulta scontato, la forza del progetto sta in quello onirico, fatto di episodi solo apparentemente scollegati, ma che proprio per questo danno la possibilità di giocare con lo spettatore, inserendo dettagli e visioni, senza mai dare un indizio della mossa successiva.