È nato un nuovo mito
James Bond è seduto alla National Gallery davanti a La Valorosa Témériere di William Turner. Gli si avvicina Q, il nuovo addetto alle provvigioni: giovane, smaliziato, impavido. Gli consegna un’arma e, senza nemmeno girarsi per guardarlo, gli apre le porte di una nuova missione. La nave Témériere che viene trascinata al macero da una parte e il retaggio di un glorioso passato, il vecchio Bond, che viene scortato dentro una nuova avventura senza che, statisticamente, ne sia in grado sembrano due facce della stessa medaglia: in realtà è solo un tranello.
Chi si aspettava di assistere con Skyfall alla chiusura della trilogia (ormai passata di moda) del nuovo 007 interpretato da Daniel Craig, è uscito dalla sala rincuorato sia dal finale che senza fronzoli o mistero proietta già la mente al prossimo episodio, sia dal modo con cui Sam Mendes ha letteralmente riscritto, o meglio resuscitato, il brand di 007. Dico resuscitato perché Skyfall è, in primo luogo, un ottimo film d’azione, là dove l’eccesso è sintatticamente funzionale alla costruzione di una nuova mitologia, e non al mero rimirarsi dentro uno specchio costruito sullo spettacolo di esplosioni e morti ammazzati che ogni 5 minuti ha bisogno di confermati che “sì, sei tu il più bello del reame”. In secondo luogo Skyfall è un ottimo film d’autore. I colori del finale, quel contrasto di fiamme e notte che sarebbe piaciuto a Turner, ricordano la sequenza più drammatica de Il petroliere, mentre nelle scene d’azione il regista dimostra di aver appreso al meglio la lezione dei moderni giocolieri dei generi, su tutti Woo e Tarantino (lo scontro fra Bond e il sicario si svolge in controluce su sfondo blu, omaggio a Kill Bill). Anche la musica fa la sua parte nella costruzione dell’opera: l’ingresso del villain a bordo di un elicottero militare e in sottofondo Boom boom di John Lee Hooker è paragonabile alla Cavalcata delle valchirie messa in diffusione durante l’assalto degli elicotteri di Apocalypse Now. In terzo luogo Skyfall è un ottimo film d’amore. Chiuso definitivamente il capitolo “bond girl”, qui relegate ad amanti e mai a partner, si è deciso di spostare l’attenzione dalla sessualità agli affetti, col risultato che forse per la prima volta vediamo James Bond piangere per una perdita importante. James Bond guarda la Témériere, il suo passato, che lascia il porto per essere demolita. Una lacrima bagna il suo viso. Poi si gira, impugna la pistola e sale sulla sua Aston Martin DB5. Per lui non il passato non esiste. Immortale.
Skyfall [id., Gran Bretagna/USA 2012] REGIA Sam Mendes
CAST Daniel Craig, Judy Dench, Javier Bardem, Ralph Fiennes.
SCENEGGIATURA John Logan, Neal Purvis, Robert Wade. FOTOGRAFIA Roger Deakins. MUSICHE Thomas Newman.
Azione, durata 143 minuti