SPECIALE SERIE TV
Siamo hostess, oltre le gambe c’è di più
Benvenuti alla Pan American World Airways, la più famosa compagnia aerea statunitense degli anni ’60. Usufruendo dei nostri voli trans-continentali potrete raggiungere tutte le capitali mondiali, osservare dal vostro oblò la rivoluzione culturale in atto e assistere alle scaramucce amorose fra fascinosi piloti-rockstar e disinibite hostess, pienamente consapevoli della loro nuova condizione di emancipazione sessuale.
Ma, soprattutto, grazie alla Pan Am avrete occasione di annoiarvi. Eccome, se vi annoierete. La serie creata da Jack Orman, nelle intenzioni, nasce come ideale controcanto di quel capolavoro della serialità che corrisponde al nome di Mad Men. Pan Am non fa nulla per omettere la propria natura derivativa, cercando di capitalizzare l’affezione per un prodotto tanto affascinante quanto irripetibile. Ancora anni ’60, ancora una categoria facilmente romanzabile, ancora una struttura corale. Quello che in Mad Men però è pregio, ovvero il domino delle azioni compiute da personaggi che si condizionano a catena, in Pan Am si fa palese e irrisolvibile difetto, con il susseguirsi di vicende adagiate una accanto all’altra. L’episodio pilota presenta in rapida successione i caratteri delle quattro assistenti di volo all’opera, durante il viaggio inaugurale di un Clipper Majestic: ci sono la peperina Maggie (Christina Ricci), l’emancipata Colette, l’ingenua Laura e la di lei sorella Kate, viso d’angelo reclutato dalla CIA come corriere contro l’arci-nemico comunista. I primi cinque episodi mostrano ampiamente la corda di un period drama che (per saggiare le preferenze del pubblico) getta nel calderone varie ed eventuali sollecitazioni: dallo spionaggio all’acqua di rose al dramma sentimentale in stile Sex & the City, fino all’inserimento di fatti storici per aggiungere uno straccio di realismo di fondo. Pan Am è essenzialmente un bigino di pre-femminismo, un racconto incentrato sulle donne che porranno fine alla visione retrograda e maschilista della società, quella che le relega agli obblighi di moglie devota & casalinga disperata. Verso metà però la serie vira definitivamente verso la soap opera, mortificando tutto il pur poco di buono fino a quel punto proposto. Tutti si innamorano di tutti, la tonalità rosa annega ogni verosimiglianza e i colpi di scena sono a tal punto blandi da concedere l’entrata/uscita compulsiva di diversi inutili personaggi. Non c’è salvezza per Pan Am, e difatti dopo appena una stagione la serie è stata bruscamente cancellata. Cosa lascia in eredità? Un finale che non è finale – ma che anzi lascia in sospeso quasi tutti i sentieri intrapresi -, la visione idealizzata e nostalgica di un glorioso periodo della Storia americana, e il sogno di un mondo elegante e raffinato, in cui anche i peggiori drammi si risolvono con un occhiolino sbarazzino.
Pan Am [Id., USA 2011/2012] IDEATORE Jack Orman.
CAST Christina Ricci, Margot Robbie, Michael Mosley, Karine Vanasse, Kelli Garner.
Period Drama, durata 45 minuti (episodio), stagioni 1.