A PROPOSITO DI QUENTIN TARANTINO…
Pam Grier e il nuovo melodramma
Il primo Tarantino fu pulp, nel 1992 con Le iene, nel 1994 con Pulp Fiction e nel 1995 con l’episodio di Four Rooms. Il secondo Tarantino è, tuttora, più divertito ed eccessivo, a partire da Kill Bill Vol. I e Vol. II (2003 e 2004), passando per Grindhouse, Bastardi senza gloria e il recentissimo Django Unchained.
In mezzo c’è un film che ha poco a che vedere con entrambi questi periodi, ma che contiene tutto quel che di buono Tarantino aveva fatto fino a quel momento e, in nuce, parte di quello che farà in seguito. Siamo nel 1997 e sugli schermi di tutto il mondo esce la storia di una donna nera, schiacciata da una vita passata a fare il galoppino di uomini prepotenti e maschilisti, che in due ore e mezzo di pellicola riesce a vendicarsi non di un uomo, ma di un intero mondo. La storia di questa donna è talmente importante che il suo nome monopolizza il titolo del film: Jackie Brown. Jackie (Pam Grier) è una hostess che occasionalmente trasporta soldi e droga per conto di Ordell (Samuel L. Jackson), spietato boss della zona dai modi accomodanti. La polizia trova Jackie in possesso di una grossa somma di denaro e la mette in carcere. Ordell pagherà la cauzione e da quel momento in poi Jackie metterà in piedi un incredibile triplo gioco per fregare sia i poliziotti che Ordell, e prendersi la rivincita che aspettava da una vita. Tutto gira intorno ai soldi, visti come viatico per fuggire dalle storture del mondo. “Se avessi la possibilità di filare con mezzo milione di dollari, la coglieresti?” chiede Jackie a Max (Robert Forster), un garante di cauzioni che si innamora di lei diventando suo complice nella truffa. Tarantino riprende l’ascesa di Jackie con compassione (nel senso letterale di “soffrire con qualcuno”) e fiducia, convincendo lo spettatore a star sempre dalla sua parte e a tifare per i suoi sogni, anche se illegali, e dipingendo un innovativo melodramma di incredibile forza, la cui scena madre è posta alla fine, temporalmente destrutturata. In mezzo ci sono le classiche incursioni tarantiniane, con dialoghi al fulmicotone basati sul nulla e improvvisi bivi narrativi. Non l’ho scritto fin’ora, ma Jackie Brown è, prima di qualunque altra cosa, una bellissima storia d’amore che danza sulle notte retrò dei Delfonics e canta tutta la rabbia di una donna che vuole evadere dalla prigione del suo corpo ridotto a semplice oggetto, come avverrà ancor più rabbiosamente in Kill Bill, per riabilitare il suo passato e proiettarsi in un futuro più libero. Tarantino non farà più film così, godetevelo fino all’ultimo secondo.
Jackie Brown [id., USA 1997] REGIA Quentin Tarantino.
CAST Pam Grier, Samuel L. Jackson, Robert De Niro, Bridget Fonda, Michael Keaton.
SCENEGGIATURA Quentin Tarantino. FOTOGRAFIA Guillermo Navarro. MUSICHE Joseph Juliàn Gonzàlez, AA. VV.
Drammatico, durata 142 minuti.