Trova le differenze!
Presentatore al centro di un palco strategicamente illuminato, inchiesta di turno avviata con una serie di sottotitoli di approfondimento, domande rivolte allo spettatore e risposte puntualmente non fatte pervenire, tra applausi del pubblico in studio.
Ora, senza nominare i rispettivi conduttori, chi potrebbe indicare qual è Mistero, in onda su Italia1 il mercoledì sera, e quale invece Voyager, caposaldo della programmazione in prima serata di lunedì su Rai2? Forse complici i tempi di crisi che hanno tra i pochi lati positivi lo spingere le persone a ricercare un universo non strettamente pragmatico e materialista, forse il fatto che l’uomo da sempre è attratto da ciò che non può spiegare, i due programmi hanno letteralmente fatto il botto, invadendo non solo l’etere ma anche la carta stampata grazie ai mensili da loro pubblicati, con un vasto assortimento di inchieste su fatti più o meno paranormali: avvistamenti ufo, apparizioni, poltergeist, teorie cospirazioniste, riletture di fatti storici grazie a “nuovi” elementi… Se Giacobbo nel suo Voyager ha cercato di dare un taglio scientifico alle sue inchieste, la squadra di investigatori del mistero, o “mystery–busters” (perchè usare un anglicismo fa tanto cool) di casa Mediaset ha lasciato lo scettro del comando a Daniele Bossari e ad un team di esperti di grafica e manomissioni audio in grado di smascherare foto false e segnalazioni fasulle. Sforzi che comunque non bastano a diversificare due prodotti che sembrano gemelli separati alla nascita, dove le idee vengono allegramente copiate l’uno dall’altro e senza nemmeno sforzarsi di mascherarle. Cosa che comunque non turba affatto gli spettatori voraci di soprannaturale e psuedo-scienza, perché curiosamente i sostenitori dell’uno non seguono automaticamente l’altro, in virtù di quella sottile differenza che, causa verve dei rispettivi conduttori e allestimento scenico, distingue il più “scolastico” e tradizionale Voyager dal giovanile Mistero, famoso per i sondaggi online con cui sceglie i nuovi membri della sua squadra. Ultima ma non ultima peculiarità comune, è l’ossessione di spacciarsi per programmi di informazione e divulgazione scientifica, ma accostare la storia di Roma alla discesa di alieni a Casalpusterlengo francamente qualche dubbio sulla veridicità di queste affermazioni lo fa sorgere.