SPECIALE J.J. ABRAMS
Realtà o finzione?
È possibile rinnovare il disaster movie, uno dei filoni cinematografici più abusati degli ultimi tempi? Cloverfield ha dimostrato che è possibile. Diretto da Matt Reeves ma prodotto dal geniale J.J. Abrams, narra di una mostruosa creatura che devasta la città di New York.
Tipica trama da film catastrofico si potrebbe dire, in una città tra l’altro diventata di volta in volta protagonista di attacchi alieni, cataclismi naturali, glaciazioni e addirittura Godzilla. Eppure stavolta le differenze ci sono. L’intero film, infatti, è spacciato come un documentario di un fatto realmente accaduto: al di là dell’avvertimento iniziale in cui si attribuisce la proprietà del filmato al governo statunitense, tutte le immagini che vediamo sullo schermo provengono – almeno diegeticamente parlando – da una videocamera amatoriale, girate direttamente da uno dei protagonisti del film. Assistiamo agli eventi sempre dal punto di vista parziale, soggettivo, del ragazzo che ha in mano la videocamera. Manca l’oggettività della macchina da presa o, se vogliamo, un narratore onnisciente che ci conduca all’interno della storia. Questa pratica è stata inaugurata in maniera radicale da The Blair Witch Project (1999) dei registi indipendenti Myrick e Sanchez e applicata a una serie di emuli che hanno costituito il filone orrorifico del “falso documentario”: spacciare, spesso grazie ad efficaci campagne di marketing online, delle immagini come reali in quanto registrazione di ciò che effettivamente è accaduto nella realtà. E il punto di vista sempre soggettivo ne accresce, inevitabilmente, la veridicità. Nel caso di Cloverfield si tratta di una serie di falsi filmati amatoriali di una festa tra amici che precede l’attacco della creatura – da notare come non venga rivelato alcunché sulla genesi del mostro incrementando così l’attendibilità del “documento” – ed è uno dei ragazzi che decide di continuare a riprendere la devastazione di New York per documentare l’accaduto. Ma se The Blair Witch Project poteva a tutti gli effetti rendersi vero, reale, attraverso immagini che sembravano riprendere una realtà accaduta davvero, Cloverfield non ha questa pretesa: chi mai potrebbe credere che New York sia stata devastata da una mostruosa creatura? Piuttosto si vuole far intendere che avvenimenti del genere possono accadere e il primo inquietante riferimento che ci salta in mente è ancora una volta quel doloroso 11 settembre 2001.
Cloverfield [id., USA 2008] REGIA Matt Reeves.
CAST T.J. Miller, Michael Stahl-David, Lizzy Caplan, Jessica Lucas, Mike Vogel.
SCENEGGIATURA Drew Goddard. FOTOGRAFIA Michael Bonvillain. MUSICHE Michael Giacchino.
Disaster movie/Fantascienza/Horror, durata 85 minuti.