5 OTTOBRE, COMPLEANNO DI KATE WINSLET
“Ci vuole fegato per riconoscere la disperazione”
Dalla giovanissima e già talentuosa coprotagonista dell’inquietante Creature del cielo di Peter Jackson ne ha fatta di strada: è stata una dolce Miss Dashwood nata dall’estro di Jane Austen, un’eccezionale Ophelia shakesperiana, la Rose più famosa della storia del cinema e molto altro. Ma è in una particolare pellicola che, a parere di chi scrive, Kate Winslet elargisce allo spettatore i luoghi più profondi della propria anima: Revolutionary Road.
Diretto dall’allora marito Sam Mendes, Revolutionary Road è la storia di una giovane coppia appartenente alla più tipica delle middle class anni Cinquanta dei sobborghi yankee. April rappresenta la casalinga frustrata diventata tale a causa di una carriera attoriale fallita. Frank (un altro straordinario Leonardo DiCaprio) è il giovanotto che si è scrollato di dosso fugaci sogni e infantili visioni per rinchiudersi nel più ordinario e odiato degli universi borghesi, in attesa di stanare la sua revolutionary road. Ma sette anni e due pargoli sono già passati sotto il ponte delle Occasioni, e seppur ammirati e decantati dal vicinato come “speciali”, i Wheeler hanno represso aspirazioni e emozioni nell’universo dei bigottismi americani. È solo grazie ad April che la coppia può assaporare finalmente una nuova aria, ultimo spiraglio d’accesso a una vita “altra”: il sogno di trasferirsi a Parigi, una Eldorado lontana. Ma l’America benpensante è sempre in agguato: ti colpisce alle spalle, ti anestetizza e, alla fine, ti addormenta per sempre. L’unica normalità è racchiusa nell’anormalità di un vicino “svitato” (Michael Shannon, il magistrale agente Van Alden di Boardwalk Empire), l’ultimo occhio non appannato di un mondo che ha scelto di indossare gli occhiali della mediocrità. April è la donna fallita, la moglie sconfitta e la madre frustrata: tre facce di uno stesso volto che sorride all’ingresso sfacciato della vicina, ma che nasconde un cipiglio di infinita tristezza talmente manifesto da far percepire surreale l’indifferenza del mondo che la circonda. Abbandonata infine a se stessa, nell’assurda convinzione che il vuoto esistenziale che la pervade possa essere sotterrato accanto a quelle aspirazioni che l’aveva convinta di essere diversa dalla piatta e “fordizzata” America. Il Golden Globe come Miglior Attrice in un film drammatico risulta quasi irrisorio: perché il vuoto, l’infelicità terrena, la desperatio che trasmette Kate Winslet – sulle silenziosamente struggenti note di Thomas Newman – resteranno sempre qualcosa di unico.
Revolutionary Road [id., USA/Gran Bretagna 2008] REGIA Sam Menders.
CAST Kate Winslet, Leonardo DiCaprio, Michael Shannon, Kathy Bates, Zoe Kazan.
SCENEGGIATURA Justin Haythe (tratta dall’omonimo romanzo di Richard Yates). FOTOGRAFIA Roger Deakins. MUSICHE Thomas Newman.
Drammatico, durata 119 minuti.