16 OTTOBRE 1923, NASCITA WALT DISNEY COMPANY
Spiegatelo alle bambine: è solo un film
Pelle diafana, labbra rosse, capelli corvini; deposta in una bara bianca, attorniata da sette piccoli nani e dalle creature del bosco, sta Biancaneve. In realtà non è morta, dorme. Una sola cosa può svegliarla e salvarla, il bacio caldo del Principe. Questa è la storia di Biancaneve e i sette nani, primo film d’animazione firmato Walt Disney, in collaborazione con David Hand.
L’opera è stata una scommessa, che è valsa a Disney premi e successo di pubblico – il più grande incasso fino a Via col vento (1939); si pensi però che, per il film d’animazione, la platea era composta soprattutto da bambini che pagavano il biglietto a prezzo ridotto. Biancaneve è la prima principessa che ha fatto battere il cuore di tutte le ragazze del mondo: esiste un uomo, da qualche parte, che arriverà su un cavallo bianco e, baciandoti, ti salverà. Orde di giovani donne, cresciute con questo clichè, andranno alla ricerca di quel Lui che, perché così è scritto, le porterà, perchè fragili e bisognose di protezione, al sicuro. Sogno o associazione a delinquere? Sarà una storia maschilista, sdolcinata, banale, fuori dal tempo – George Sadoul ha scritto: “Le scene poetiche e sentimentali erano caratterizzate da un cattivo gusto pesante, misto di kitsch e cartoline di Natale; i due personaggi centrali erano scialbi e senza rilievo” -, ma ha segnato il pubblico, il cinema e anche un’epoca. Dopo Biancaneve di Principesse ce ne sono state tante, Cenerentola, Aurora, Ariel, ma nessuna ha mai avuto tanta forza e impatto emotivo come la prima. Umana, delicata, senza difese, Biancaneve sola, persa, piangente per la sua triste sorte, fugge nel bosco − di chiara ispirazione espressionista (Disney volle che tutti gli animatori vedessero Nosferatu di Murnau e Il gabinetto del dottor Caligari di Wiene) – dando vita ad uno dei momenti più struggenti della pellicola. Per i due protagonisti basta uno sguardo, cantare insieme e il gioco è fatto. Nessun problema inutile e “moderno”: la colpa della loro separazione è la mela donata alla ragazza dalla Regina cattiva che poi verrà punita, basta un bacio e tutto si aggiusta. Ad accogliere e aiutare la fuggitiva sono i nani, ancora oggi figure indelebili: ognuno con caratteristiche, caratteri, voci proprie. Ciò che resta dopo molti anni è quella storia d’amore “gentile” e forse ingenua che, nonostante tutto, ha commosso e commuove, che ha rasserenato e rasserena nell’illusione che le favole almeno al cinema esistano.
Biancaneve e i sette nani [Snow White and the Seven Dwarfs, USA 1937] REGIA David Hand, Walt Disney.
CAST (VOCI ORIGINALI) Adriana Casellotti, Lucille La Verne, Roy Atwell, Pinto Colvig.
CAST (VOCI ITALIANE) Tina Lattanzi, Dina Romani, Olinto Cristina, Amilcare Pettinelli.
SCENEGGIATURA Ted Sears, Richard Creedon, Otto Englander, Dick Rickard, Earl Hurd, Merrill De Maris, Dorothy Ann Blank, Webb Smith (tratta dall’omonima fiaba dei fratelli Grimm). MUSICHE Frank Churchill, Leigh Harline, Paul J. Smith.
Animazione, durata 83 minuti.