America, oggi
Per oltre un decennio siamo stati abituati a pensare all’11 settembre come a qualcosa di mai avvenuto prima nella storia del mondo. Ad un evento la cui mappa cognitiva complessiva, così inestricabile e fuori dal comune, restava faccenda da massimi sistemi.
Fin da subito infatti, all’indomani della tragedia, siamo stati frettolosamente spinti a celebrarne il ricordo, e a non dimenticare, mai. Ma senza capire davvero; dimenticando che per ricordare, ma soprattutto affinché certe tragedie non si ripetano all’infinito, l’essere umano necessita di conoscenza e comprensione. Dopo tredici anni passati in uno strano limbo informativo che ha in parte oscurato e mistificato gli avvenimenti legati all’11 settembre, il documentario di Massimo Mazzucco, 11 settembre la nuova Pearl Harbor (2013), ci riporta alla cruda realtà dei fatti. Con una trattazione chiara e precisa, il giornalista muove la sua analisi da un parallelo tra l’attacco alle Torri Gemelle e l’assalto alla base navale di Pearl Harbor (1941), per poi concentrarsi sulla cronologia degli eventi susseguitisi dopo il – presunto – dirottamento di quattro voli commerciali interni ad opera dei diciannove terroristi suicidi ritenuti responsabili dell’attacco terroristico. Evitando farciture politico-ideologiche, sebbene la sua posizione sia chiara rispetto al punto di vista che propone, Mazzucco guarda ai fatti, solleva perplessità, fornisce documentazioni ed argomentazioni valide e pertinenti in senso contrario (fondamentale in questo senso l’apporto dei tecnici dell’associazione Architects and Engineers for 9/11 Truth). Evidenziando le debolezze della ricostruzione ufficiale, il lavoro accredita l’ipotesi del complotto, chiedendo allo spettatore un semplice sforzo: quello di dubitare. Attraverso una lunga serie di domande e di risposte rivolte ai debunkers – a coloro cioè che sostengono con fermezza la veridicità della versione ufficiale rilasciata dalle autorità governative americane -, più che di una esplicita invettiva contro le argomentazioni avverse, il documentario assume l’aspetto di un’abile e continua ricerca di interlocuzione con i propri avversari. I quali, non venendo messi a tacere in un meccanismo narrativo a senso unico, possono essere mostrati in tutta la loro fragilità argomentativa. Tanto che, alla fine, se c’è una cosa davvero difficile da fare di fronte a questo lavoro, è di stare dalla parte di coloro che, ad oggi, si accontentano di archiviare la questione 9/11 così come ci è stata presentata, e quella ormai lontana mattina di settembre in cui migliaia di cittadini newyorkesi morirono tragicamente. Perché, dopo di loro, molti altri americani sono morti in Iraq e in Afghanistan, polverizzati dallo stesso violento cinismo. Ma soprattutto perché, ancora oggi, centinaia di newyorkesi continuano a morire a causa delle inalazioni nocive respirate a seguito del crollo delle Torri Gemelle: uomini e donne destinati a morire inascoltati, invendicati, volutamente dimenticati.
11 settembre la nuova Pearl Harbor [Italia 2013] REGIA Massimo Mazzucco.
SOGGETTO Massimo Mazzucco. MUSICHE Federico Povoleri.
Documentario, durata 300 minuti.