SPECIALE LOTTA DI CLASSE, II PARTE
Tamarro Inside
Negli anni ’90 è stato forte l’assioma che vedeva nell’importanza della colonna sonora la fortuna di un film: Pensieri pericolosi ne è uno degli esempi più lampanti e famosi, grazie al pezzo Gangsta’s Paradise di Coolio, artista che oggi è quasi caduto nel dimenticatoio.
Possiamo tranquillamente dire che la suddetta canzone era una delle cose più originali della pellicola di John N. Smith, vera realizzazione della tamarragine e di un certa estetica tipiche dell’epoca. Con la scusa di denunciare le situazioni disagiate della profonda America, il plot del film poggia su stereotipi che comprendono droga, gravidanze in adolescenza, violenza domestica e una protagonista paladina dei diritti e della giustizia. Non si cerca di dare una soluzione ai problemi narrati ma, approfittando di essi, li si rimaneggia solo per costruire una storia. Il percorso della protagonista, una brava Michelle Pfeiffer, risulta così troppo “facile” e ovvio, e non rende l’operazione educativa ma anzi la fa risultare noiosa e prevedibilmente piatta. Una classica donna “con le palle” che abbandona la carriera fine a se stessa e si immola alla causa senza paura, un personaggio che si rifà ad un cliché preciso della storia del cinema di cui sinceramente eravamo, già nel 1995, un po’ stufi. Un L’attimo fuggente al femminile e dalla parte dei deboli, in cui i ricconi del college vengono sostituiti dal popolo verace del ghetto. La regia di Smith, con una fotografia patinata e videoclippara, non lancia particolari guizzi, ma si adegua ad una morbosa ricerca dello scandalo senza però dimenticare il politically correct. Ma basta essere cattivi: bisogna riconoscere che per chi – come il sottoscritto – in quegli anni era un adolescente, Pensieri pericolosi rappresenta un piccolo cult. Vuoi per la canzone, vuoi per una certa vicinanza alle situazioni seppur in forma più blanda, l’immedesimazione e il coinvolgimento erano profondi. Il lavoro di Smith appartiene a quella personale videoteca che ognuno di noi ha, fatta di film che ricordano il passato, a volte degni di nota altre volte opere mediocri, che hanno cadenzato le nostre esistenze. E allora si può soprassedere sulle falle della sceneggiatura, sulle interpretazioni scadenti, sulle piattezze dettate dall’inesperienza, ma resta il fatto che rivisto oggi Pensieri pericolosi è invecchiato male. Ma se lo passano in televisione una sbirciata ancora la si dà…
Pensieri pericolosi [Dangerous Minds, USA 1995] REGIA John N. Smith.
CAST Michelle Pfeiffer, George Dzundza, Courtney B. Vance, Robin Bartlett.
SCENEGGIATURA Ronald Bass. FOTOGRAFIA Pierre Letarte. MUSICHE Lisa Coleman, Wendy Melvoin.
Drammatico, durata 100 minuti.