Quando la consapevolezza di sé ha mai cambiato il comportamento di una persona?
Il sesso al centro delle nostre vite: questo Masters of Sex voleva raccontare fin dalla sua prima stagione e a questo si è confermato fedele ora che le stagioni concluse sono due. Non solo: si rafforza la curiosità intorno alla coppia William Masters-Virginia Johnson, i ricercatori statunitensi che negli anni Sessanta sovrapposero alla celebre indagine sulla sessualità americana gli intrecci della propria clandestinità amorosa, in un abbraccio di corpi e anime sempre più intimo e problematico.
Giovano alla seconda stagione un fruttuoso cambio di co-protagonisti e il misterioso profilarsi di nuove situazioni narrative, capaci di sostenere i conflitti pregressi e di lanciarne di nuovi. Così mentre lo studio del dottor Masters viene accolto e subito bocciato da svariati ospedali di St. Louis, fino alla creazione di una vera e propria clinica privata, anche il mondo intorno ai personaggi si allarga, lasciando intendere un’epoca di cambiamenti radicali a livello politico (l’avvicendarsi della presidenza Kennedy), sociale (la lotta per l’integrazione e i diritti del mondo afroamericano), e di costume (il definitivo affermarsi dell’immaginario televisivo). La vita di Virginia, sempre più compromessa dall’incondizionata adesione al progetto Masters, arranca tra le necessità di una donna single e il rischio, sempre più concreto, di perdere l’affidamento dei suoi due figli, minacciato dalle richieste dell’ex-marito. Sembrerebbe proprio il passato la forza oscura che bussa alle porte dei protagonisti, svelando segreti utili a comprendere meglio la personalità di Bill: la comparsa di un fratello minore tenuto per lunghi anni a distanza sottende il rapporto disastrato con le eredità familiari, di cui è emblema irrisolto la figura del padre defunto ma ancora presente in forma di spettro alcolista e violento. Innumerevoli i momenti di confessione: incrinati dall’ombra dell’impotenza, gli incontri sessuali con Virginia non sono più per Bill meri momenti di studio scientifico, ma di confronto aperto e profonda, indispensabile, conoscenza reciproca. Il rapporto fallimentare del dottore con la famiglia spinge la signora Libby Masters, vera dea ex machina degli ultimi episodi, a rivendicare il proprio desiderio di libertà, attraverso una relazione clandestina che commuove per l’urgenza con cui era stata attesa, da lei e dallo spettatore. In definitiva, Masters of Sex si affaccia alla terza stagione con moltissime carte ancora da giocare, personaggi tanto più irrisolti quanto più resi consapevoli di se stessi: sintesi e compattezza narrativa ben si abbinano alla capacità, non urlata ma mai tradita, di ricondurre il senso di ogni vita e ogni ritratto al mistero, ancora oscuro e insondabile, della nostra sessualità.
Masters of Sex [Id., USA 2013] IDEATORE Michelle Ashford.
CAST Michael Sheen, Lizzy Caplan, Caitlin Fitzgerald, Teddy Sears, Annaleigh Ashford.
SOGGETTO Thomas Maier (Masters of Sex: The Life and Times of William Masters and Virginia Johnson).
Drammatico, durata 60 minuti (episodio), stagioni 2.