INEDITO – NORVEGIA/SVEZIA/IRLANDA 2013
Una donna divisa
Quarto film per il cinema del regista norvegese Erik Poppe, A Thousand Times Good Night è un dramma che, raccontando di una fotografa di guerra e della sua vocazione professionale in pieno ventunesimo secolo, tenta di connettere l’intimo e il sociale, il privato e lo storico, poggiandosi in buona parte sul talento di Juliette Binoche come protagonista.
Rebecca è una delle più talentuose fotografe al mondo, i suoi scatti in zone di guerra off-limits tra i più quotati sul mercato giornalistico. La sua carriera già da tempo consolidata viene bruscamente interrotta dal coinvolgimento in un attentato suicida a Kabul, durante il quale Rebecca rimane gravemente ferita. Tornata a casa dalla famiglia – il marito Marcus, biologo marino, e due giovani figlie, Steph e Lisa – Rebecca viene posta di fronte a un netto ultimatum: o il lavoro, o la famiglia. Decisa in un primo momento ad assecondare le ragioni dei suoi cari, la donna cede presto alla tentazione di ripartire per un viaggio più sicuro in Kenya, complice una ricerca scolastica di Steph sull’Africa. Un’inattesa azione di guerra locale la porta a una scelta sconsiderata che tradisce le promesse fatte e mina definitivamente la fiducia della sua famiglia. In questo ritratto al femminile che, sfiorando a tratti la retorica, impone tuttavia con forza un’immagine di donna coraggiosa, fedele al proprio credo, disponibile ad esporre se stessa in nome del valore delle immagini nel dibattito pubblico, a incrociarsi sono l’esperienza autobiografica del regista, per molti anni fotografo in Centro America, Medio Oriente, Sud-Est asiatico e Africa, e una tendenza a spazializzare, in chiave estetizzante, il conflitto interiore del personaggio: riconoscibile l’uso del grandangolo per inquadrare, anche da vicino, le figure umane in relazione al paesaggio, secondo uno stilema vagamente malickiano che, in parte, risulta pretestuoso. Più convincenti le prove attoriali: una Binoche disinvolta nel ruolo, con barlumi da attrice creativa, e un convincente Nikolaj Coster-Waldau, in panni inediti per chi lo identifica col Jaime Lannister de Il Trono di Spade. Pur barcollante in molti suoi passaggi, A Thousand Times Good Night riesce nel tentativo di problematizzare il significato di una professione come quella del reporter di guerra, anche grazie a un finale che, chiudendo il film in forma circolare, getta un’ombra su quanto, effettivamente, la fotografia possa segnare un contributo sulla realtà.
A Thousand Times Good Night [Tusen ganger god natt, Norvegia/Svezia/Irlanda 2013] REGIA Erik Poppe.
CAST Juliette Binoche, Nikolaj Coster-Waldau, Lauryn Canny, Adrianna Cramer Curtis.
SCENEGGIATURA Harald Rosenløw-Eeg. FOTOGRAFIA John Christian Rosenlund. MUSICHE Armand Amar.
Drammatico, durata 117 minuti.