SPECIALE CORTOMETRAGGI ITALIANI
La struttura libera delle immagini
Un impatto immediato e molto forte apre la visione de La baracca, cortometraggio sperimentale di Federico Di Corato e Alessandro De Leo, capace di raccogliere una suggestione tematica molto precisa – il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, la consapevolezza che in sottotraccia ne deriva – e a un tempo liberarla da ogni possibile previsione, grazie all’impressionante lavoro sulle immagini che il lavoro porta avanti per tutti i suoi 28 minuti.
La fiction non riguarda soltanto il racconto, ma più specificamente la struttura libera su cui esso si modella: quello del montaggio in camera con una piccola telecamera Hi8, fatto da un bambino durante una forzosa vacanza estiva, insieme al fratello, al paese d’origine della nonna – i due genitori si sono separati e la madre reclama un tempo per se stessa, senza la responsabilità dei figli – rappresenta sì un espediente inedito di narrazione dell’infanzia, ma soprattutto trasfigura in forma simbolica il senso del processo di ricognizione dell’immagine, il dilemma della sua conservazione, la domanda, tuttora aperta, sul legame che esiste tra soggetto filmante e materiale filmato, se sia possibile cioè testimoniare una trasformazione, un’evoluzione, uno scarto interiore che ci riguardi e ci ri-guardi. Il risultato, molto curato dal punto di vista del montaggio visivo e sonoro, è qualcosa di simile a un flusso di coscienza cronologicamente orientato: il viaggio in auto verso la provincia pugliese, l’incontro dei due fratelli con un gruppo di coetanei locali, l’avventurosa costruzione di un mondo personale e periferico, al centro del quale campeggi una casa – la baracca del titolo – dove sia condensato il desiderio di libertà e indipendenza che segna il passaggio all’adolescenza, e come tutti i racconti dell’adolescenza porti con sé anche una dura lezione di realtà. Alternando la libertà dell’estetica e dei formati amatoriali con tradizionali inquadrature oggettive, forte di una colonna sonora dagli echi western, La baracca connette questo processo di emancipazione frustrata, questa impasse di strappi e sospensioni, a un’Italia meridionale iper-realisticamente suggerita, divisa tra il dominio primitivo della religione e quello inquietante della tv spazzatura. L’originalità della proposta visiva non pare dunque prescindere dalla sincerità del sentimento che il cortometraggio finisce per delineare: il bisogno fisico di trascendere le grammatiche e cercare, dentro l’immagine in cui la realtà diviene fiction, la soggettività di un processo e l’urgenza di una trasformazione.
La baracca [Italia 2014] REGIA Federico Di Corato, Alessandro De Leo.
CAST Massimo Bruno, Daniele D’Angelo, Ludovica Pagliani, Josè Rutigliano, Lucrezia Zaccaro, Riccardo Zagaria.
SCENEGGIATURA Federico Di Corato. FOTOGRAFIA Federico Di Corato. MUSICHE Leonardo Addati, Alessandro Moroni, Fabio Tesoro.
Sperimentale, durata 28 minuti.