Tempi moderni
Avevamo lasciato il Dr. Thackery riprendersi dalla dipendenza di cocaina tramite una cura che prevedeva la somministrazione di eroina… The Knick – Season 2 parte qualche tempo dopo, mostrando come gli effetti di questa cura siano stati devastanti. Dipendenza assieme ad altra dipendenza, a riportare Thackery in carreggiata è il Dr. Gallinger, tutto intenzionato a ristabilire le vecchie gerarchie al Knick, nel quale ha visto affermare Edwards come capo chirurgo.
La seconda stagione di The Knick potrebbe quasi essere riassunta in questo cambiamento statico, in cui ruoli e gerarchie – le cui disparità sociali sono effetti sintomatici – vengono solo superficialmente rimescolati per rimanere in fondo immutati. La dipendenza di Thackery ne è esempio, più discreta, sotto nuova forma (non più assunta endovena) e consapevolezza, la battaglia che decide d’intraprendere è quella di rintracciare la localizzazione fisica che porta alla dipendenza. Tra l’esportazione di frammenti cerebrali e l’ipnosi, la risposta di cui il medico è in cerca è in realtà un campo medico a lui ancora ignoto: un’autoanalisi che passa necessariamente per l’esternazione e la comprensione del proprio problema. The Knick 2 conferma il contrasto ossimorico tra stile e contenuto già avevano sorpreso nella prima stagione. La cura certosina per la ricostruzione dell’epoca si scontra con l’asciutto nervosismo registico della camera a mano adoperata da Soderbergh – regista ancora di tutti gli episodi –, il viraggio fotografico digitale e l’accompagnamento sonoro elettronico, aureo e convulso, di Cliff Martinez. È una dicotomia che si rispecchia anche nelle due protagoniste, poli opposti di donne che cercano di affermarsi nella società con difficoltà di emancipazione. L’infermiera Lucy, allontanata da Thackery, intraprende una cinica scalata sociale nel rapporto con Henry Robertson. Cornelia invece, risalendo alle cause dell’epidemia che ha colpito San Francisco, viene a conoscenza delle crepe economiche della propria famiglia, opprimendola ancor di più col matrimonio di convenienza con i Showalter. Dicotomie che producono un subbuglio emotivo, sintomo di un’epoca di contraddizioni che The Knick rappresenta una perfetta lucidità. Dietro il forte impulso progressista scientifico (la cura alla sifilide, la fabbricazione di contraccettivi), The Knick mostra anche l’altra faccia del periodo, come l’affermazione dell’eugenetica. Immobilismo e progressismo, The Knick racchiude questa contrapposizione con la medesima lucida follia che aveva caratterizzato la prima stagione, raccontando la consapevolezza di quanto l’inizio del XX secolo sia stato lo spartiacque per il mondo contemporaneo. La droga è lo scoprire, la sua dipendenza il raggiungimento di ciò tramite la spettacolarizzazione dell’ego, quest’ultimo stimolato così tanto da anestetizzare la sofferenza e vivere a occhi aperti indolore la frustrazione nevrotica dell’uomo moderno.
The Knick – Season 2 [id., USA 2015] IDEATORE Jack Amiel, Michael Begler.
CAST Clive Owen, André Holland, Juliet Rylance, Eve Hewson, Eric Johnson.
Medical Drama, durata 50 minuti (episodio), 2 stagione.