Il fiacco martedì di Rai3
“Stop alle maratone di parole per diventare più asciutti, profilati e incisivi. Noi saremo esclusivamente centrati sull’attualità politica: non c’è nessuna voglia di silenziare la politica”. Così Gianluca Semprini, ex volto Sky, aveva raccontato, intervistato da Panorama, il suo Politics – Tutto è politica, il nuovo lavoro targato Rai3.
L’idea da cui è nato il programma, voluto dalla neo presidente di Rai3, Daria Bignardi, è la volontà di “cambiare il modo di fare approfondimento”, “rivoluzionando” la rete e il martedì sera, mandando in pensione Ballarò e rottamando Giannini. “A domande precise risposte precise”, così promette il conduttore. Il gioco presuntuoso e pretestuoso del team di Rai3 inizia fin dal titolo, il termine inglese politics indica la politica in senso lato, quella dei meri rapporti di forza tra i partiti e i politici contrapposta a policy. Si pone un grande obiettivo il programma di Semprini e così fa una promessa al pubblico esigente e colto di rete, ma la disattende. Riecheggia quel “non c’è nessuna voglia di silenziare la politica”; le parole si preparano ad essere pistole che mirano a fare un rumore assordante e il giornalista, in preda ad un priapismo concettuale e linguistico, pronto a mostrare la sua potenza e virulenza. Questa suggestiva immagine cade miseramente fin dalla prima puntata e a scoppiare è solo il pianto del povero Semprini che tra tribune e faccia a faccia non riesce a stringere un legame con lo spettatore. Il primo punto a sfavore di Politics è proprio il conduttore, poco carismatico – lontano anni luce da Mentana, un passo indietro rispetto agli altri giornalisti in studio – e forse fin troppo “educato” e poco borioso – non ha niente a che fare con Floris o Formigli –, non dà la sensazione di indagare nulla, anzi sembra avere un effetto soporifero sull’uditorio. Colui che è stato presentato come pioniere dell’informazione appare semplice giornalista colto nella frenesia di porre più domande possibili in modo da dare la sensazione di aver chiesto tutto. Il secondo punto è la costruzione del programma: se il principio è quello di fare qualcosa di nuovo è proprio la novità ad essere latitante. Politics ripropone tutti i programmi di approfondimento che abbiamo già visto ma lo fa con poco ritmo e incisività. Non c’è quindi originalità nella scelta di rete e nella conduzione; al centro c’è piuttosto una narrazione prevedibile delle cose: un mix tra l’intervista su cui si fonda Otto e mezzo, un po’ di servizi (che strizzano l’occhio all’attualità) e slide alla DiMartedì, competitor diretto di Politics, e uno stile simile ai programmi fatti dallo stesso Semprini su Sky. È vero, tutto è politica ma dalle premesse Politics lo è un po’ meno di quanto ci saremmo aspettati.
Politics – Tutto è politica [Italia 2016 – in corso] REGIA Duccio Forzano.
CONDUTTORE Gianluca Semprini. RETE Rai 3.
Talk Show/Approfondimento politico, durata 100 minuti (puntata).