SPECIALE RUSSIA 2018
Un gioco
A volte la passione per il calcio viene derisa o sottovalutata ma, come ogni sport, anche esso aldilà di polemiche su compensi e gesti lontani dal fair play è una disciplina che al suo interno può nascondere anche significati profondi. È il caso delle vicende raccontate in Penalty di Aldo Iuliano e The Referee di Mattias Löw, due cortometraggi apparentemente eterogenei ma che mettono al centro l’individuo.
Iuliano con Penalty ci catapulta in una partita di calcio giocata da una squadra di africani intenti, tra fatica e sudore, a combattere in modo anche violento per segnare un gol e soprattutto un calcio di rigore. Una partita che cela un secondo fine: la vittoria è finalizzata alla sopravvivenza per avere un posto in una nave di migranti che disperatamente vogliono fuggire. Un tema attuale, purtroppo, con il quale si lucra sempre di più, ma la metafora della partita è perfetta per segnalare la (dis)avventura di uomini che si ritrovano a dover combattere tutti i giorni per una sacrosanta dignità. La regia non si focalizza su patetismi o retorica spicciola, invece insegue i volti e i movimenti dei personaggi orientati a suggerire il contesto ben reso anche dalla incantevole fotografia di Daniele Ciprì.
Low con The Referee realizza invece un documentario sull’arbitro svedese Martin Hansson e la sua preparazione in vista dei mondiali sudafricani del 2010 dopo essere stato protagonista, l’anno precedente, della qualificazione della Francia grazie ad un suo giudizio errato su un gol “falsato” da un fallo di mano di Thierry Henry. Un ruolo difficile che solo un uomo equilibrato e dedito al suo mestiere può intraprendere, una esagerazione per alcuni ma in realtà una missione di vita per quanto si vede nel cortometraggio. La cattiveria dell’opinione pubblica contro uno sbaglio realizzato da un uomo che per esso è portato al patimento ossessivo che si ripercuote nella vita privata. Dove inizia l’uomo e finisce il “giudice di gara”? Una riflessione che insegue Hansson e che riecheggia anche nelle testimonianze dei tanti personaggi intervistati tra cui anche lo stesso Henry. Anche qui sudore e fatica per raggiungere una meta ambita come confine del proprio ruolo nel mondo. Lo stile di Low ci racconta i fatti senza giudizi e rende al meglio cosa significa veramente sognare e credere nella propria volontà.
Penalty e The Referee presentano un lato umano e significativamente inclusivo anche per avvicinare chi deride l’importanza che si dà a questo sorprendente sport. Una missione di e per la vita, una narrazione fuori e dentro al campo di gioco che sa ancora scaldare i cuori raccontando storie. Un gioco unico nel suo genere.
The Referee [Rättskiparen, Svezia 2010] REGIA Mattias Löw.
CAST Martin Hansson, Sepp Blatter, Thierry Henry, Pelé, Arsène Wenger.
SCENEGGIATURA Mattias Löw. FOTOGRAFIA Mattias Löw, Orvar Anklew.
Documentario, durata 29 minuti.
Penalty [id., Italia 2016] REGIA Aldo Iuliano.
CAST Nyaringel Yawo, Danish Butto, Edris Mahmoudzadeh, Seidu Haruna, Ibrahim Baba.
SCENEGGIATURA Severino Iuliano, Alessandro Giulietti. FOTOGRAFIA Daniele Ciprì. MUSICHE Enrico Melozzi.
Drammatico, durata 14 minuti.