“Movies move us, often powerfully”
Non c’è possibilità di distacco tra lo spettatore e un film porno, o meglio, un certo modo di pensarne e rappresentarne le dinamiche, di epidermico assorbimento di suggestioni e immagini, perché si è toccati, scoperti, in un qualche modo anche commossi: i film ci scuotono, smuovono, turbano, spesso con forza, scrive a questo proposito la studiosa di porno Linda Williams, ed è proprio quest’energia catartica propria del porno che il personaggio di Candy/Maggie Gyllenhaal rivendica nel corso della seconda stagione di The Deuce, smaniosa di comunicare a chi guarda la natura del piacere di quanti ne sono coinvolti.
E non soltanto quella degli uomini. Anzi, il ribaltamento di ruoli e generi che Candy opera vuole essere radicale, riverberandosi sui movimenti dell’intero ordine sociale rappresentato da David Simon e George Pelecanos. Se le ultime battute della prima stagione ci avevano lasciato con i prodromi di una vera e propria rivoluzione interna ai meccanismi della Deuce, ora è tempo di contestazioni: vediamo, ad esempio, l’attivismo di Abby e dell’ex prostituta Ashley, insubordinazione e rivendicazioni d’indipendenza. Simon e Pelecanos, con una narrazione che mantiene, se non migliorandolo, l’andamento e i rimi della prima stagione, per il complesso di temi trattati più nel dettaglio, aprono come uno squarcio su questo mondo, partendo dalla costruzione e progressiva decostruzione della dialettica prostituta-protettore, punto più basso di una piramide caratterizzata da un medesimo e corrotto sistema di violenza e sopraffazione, al rapporto tra la mafia locale e i fratelli Martino, gestori di bar e case chiuse, passando, e questa è la parte più originale, per l’industria pornografica e la sua ascesa. E in questo non c’è urgenza di articolare intrighi o trame particolari, rispetto, d’altra parte, al minuziosissimo lavoro sui personaggi e alla ricostruzione di un immaginario, con il realismo umanista adottato per descriverlo. Se nel 1972 il porno entra a far parte della cultura popolare grazie a Gola Profonda anche in virtù della centralità del problema del godimento femminile, in The Deuce Candy lo affronta imprimendogli un sigillo fortemente radicale e femminista, ben consapevole, tuttavia, di doversi destreggiare in un mondo ancora asservito al potere degli uomini. E lo capiamo fin da subito, fin da quel primo dialogo in cui Harvey la accusa di voler fare arte, di aver rappresentato, con una sequenza, la strada per arrivare all’orgasmo, come poi lei lo correggerà; ma è il predominio del male gaze sull’industria del cinema pornografico – e del cinema in generale, volendo ampliarne l’orizzonte – che Candy vuole sondare, affermando sicura che, con la sceneggiatura del suo Red Hot, trasposizione hard di Cappuccetto Rosso, la protagonista dovrà prendere coscienza di poter ribaltare la sorte in ogni momento, e che quando lo farà, il lupo sarà carne morta.
The Deuce – La via del porno [The Deuce, USA 2017 – in corso] IDEATORI David Simon, George Pelecanos.
CAST James Franco, Maggie Gyllenhaal, Gbenga Akinnagbe, Chris Bauer, Garry Carr.
Drammatico, durata 60 minuti (episodio), stagioni 2.