E alla fine arriva Cattelan
Chiamato a ringiovanire e rinnovare l’intrattenimento della tv pubblica, l’arrivo di Alessandro Cattelan in Rai era stato annunciato in pompa magna dal direttore di Rai 1 Stefano Coletta, che sperava di iniziare subito con grandi numeri a partire Da grande, due serate evento con un titolo che gioca su una delle domande che più fanno al conduttore: “cosa farai da grande?”
La risposta è che questo programma ha il sapore di un apripista, forse prima per l’Eurovision poi magari anche per Sanremo. Pippo Baudo all’età di Cattelan aveva già condotto il Festival, Fiorello il suo primo show sulla rete. Era giunto il momento di cambiare e chi poteva farlo meglio di Cattelan? Il suo stile ben preciso, fresco, leggero, con un linguaggio diverso e innovativo doveva attirare tutti i “giovani” che, finora, lo avevano seguito con grande entusiasmo su Sky, MTV e X Factor.
I numeri delle due serate, però, non sono quelli sperati, anzi, sono proprio deludenti: la prima puntata fa 2.347.000 spettatori con il 12,67% di share (colpa della pallavolo?), la seconda e ultima 2.196.000 spettatori pari al 12% di share. Le critiche si sprecano, sia per il programma sia per le reazioni, con Cattelan tuttavia contento per essere stato sé stesso e aver avuto la libertà di esprimersi senza restrizioni. E in realtà, il risultato si vede: format, target, scrittura, gridano novità. La questione è chiara: se bisogna svecchiare la rete, si deve però modificare il metro di giudizio, non si può pensare ad una rivoluzione senza critiche, anche aspre. La Rai non è Sky, comfort zone di Cattelan, il pubblico della rete ammiraglia forse neppure lo conosce, lui parla ai e dei quarantenni, parla di sé. C’è dunque un errore di valutazione gigantesco: Cattelan ha fatto Cattelan, nulla di più, nulla di meno; Da grande è ciò che sa fare meglio. È un po’ show – canta, balla, conduce – un po’ talk, una riflessione sulla maturità e una rilassata, ironica disquisizione autoreferenziale. Tutto risente delle influenze della tv americana – vedi Jimmy Fellon – che ha formato il giovane conduttore di MTV. Cattelan si diverte, si fa bello del suo innegabile talento e in questo sta parte del suo gioco: dialoga con i grandi (Antonella Clerici, Carlo Conti, Paolo Bonolis) portandoli nella sua dimensione, con i cantanti (Elodie, Blanco, il Volo), con gli sportivi (Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs). Ripropone il suo EPCC, in versione scintillante e arricchita, ma il nucleo è quello: i suoi monologhi sono ben scritti, le interviste godibili. Ci sono errori ma non sempre share basso significa bassa qualità. Sperimentare, mettere in campo nuove idee vuol dire rischiare. Cattelan ha fatto questo e Da grande è un buon lavoro, di cui si sentiva la necessità in una tv di Stato poco originale e sempre uguale a sé stessa.
Da grande [Italia 2021] REGIA Cristian Biondani. PRESENTATORI Alessandro Cattelan. CANALE Rai 1. Show, durata 155 minuti (puntata).