Note di cinema
Quando l’amore per il cinema sorpassa i confini sicuri della mente del suo adoratore, si ritrova fortificato e riesce ad invadere insieme a tutto il suo potenziale l’inerme mondo comune.
Nel 1985 è il turno di John Landis di tradurre in immagini la propria passione primigenia: Tutto in una notte è una bizzarra e rocambolesca avventura con protagonista una donna in fuga e un uomo che soffre d’insonnia. I riferimenti al cinema non si contano sulle dita di una mano e spaziano in ogni dettaglio del film, impadronendosene letteralmente. Gran parte degli addetti ai lavori nel campo cinematografico sembrano essersi dati appuntamento all’interno di questa pellicola, un party con invito per un casting fatto a seconda della carriera artistica della persona. Troviamo registi in gran quantità in ruoli discretamente maggiori: David Cronenberg, Roger Vadim e Landis stesso, inaspettatamente in parte nel ruolo del goffo e muto inseguitore alla ricerca degli smeraldi rubati, nota umoristica dovuta. Insieme a loro, fulminee comparsate di altri nomi celebri, da sceneggiatori, assistenti alla regia, truccatori, oltre che star della musica, uno fra tutti David Bowie. L’elenco potrebbe continuare e essere farcito di identità e professioni, ma sarebbe inutile: meglio lasciare ai cinefili più incalliti l’opportunità di cimentarsi in una divertente caccia al tesoro e stanarli tutti. L’incursione non è da considerarsi solo da questo punto di vista: se Landis ha voluto giocare con colleghi e collaboratori, il lavoro fatto nel sottotesto è l’elemento che meglio caratterizza il film, e che lo rende piacevole invece che un’accozzaglia assurda di grandi nomi all’interno di una storia insipida. La notte del protagonista è talmente assurda che più volte ci si chiede se tutto ciò altro non sia che un incubo nato dalla sua mente provata dal poco sonno. Diversi sono i momenti che sembrano sottolineare questa condizione, ma la sequenza regina è quella della suite d’albergo: il protagonista, Ed, si aggira spaesato tra le stanze, piuttosto pacchiane nell’arredamento asfissiante; in ognuna di esse c’è almeno uno schermo acceso, tutti che trasmettono lo stesso film (Dracula, 1931). La sceneggiatura ridotta all’osso viene compensata da quella diffusa in diretta dalle televisioni, insieme agli effetti sonori e a tranci di immagini che dialogano con quelle reali che, a ben vedere, altro non sono se non un film esse stesse. Il cinema dialoga col cinema, crea la tensione necessaria all’atmosfera descrivendo ciò che accade. Il cinema anima il cinema stesso, è l’unico elemento che vive all’interno di una stanza dove la morte regna sovrana. Se questo non è amore…
Tutto in una notte [Into the Night, USA 1985] REGIA John Landis.
CAST Jeff Goldblum, Michelle Pfeiffer, Dan Aykroyd, David Bowie, Vera Miles.
SCENEGGIATURA Ron Koslow. FOTOGRAFIA Robert Paynter. MONTAGGIO Malcolm Campbell.
Commedia, durata 115 minuti.