Questa è un’avventura
Wes Anderson è un costruttore di mondi popolati da personaggi talmente strambi da impressionarsi indelebili nella mente degli spettatori più curiosi. Come dimenticare il berretto rosso di Steve Zissou, oppure il trucco scuro di una depressa Gwyneth Paltrow, fino allo sguardo allampanato di Adrian Brody alla ricerca di un perduto legame fraterno?
Ora altri due soggetti andranno ad aggiungersi a questa folta schiera, altrettanto e forse più degni di memoria. È il 1965, Sam e Suzy si incontrano e insieme decidono di fuggire dalle rispettive prigioni, il campo scout per lui, la casa per lei, perdendosi nella natura selvaggia. Oggi vediamo questa storia del recente passato all’aria aperta, l’avventura che serpeggia nel raggio dei pochi chilometri che compongono una piccola isola del New England. Nel 2001 con I Tenenbaum eravamo rinchiusi nella bizzarria di una famiglia anticonvenzionale, mentre qui, alla sua ultima fatica, Anderson non si sforza di nascondere i punti di contatto tra le due opere: ecco che ritorna la figura di una protagonista complessa, una donna bambina nascosta dietro un trucco che rende il suo sguardo fin troppo magnetico, poi i familiari ingombranti, la passione per i dischi in vinile e le notti protetti dentro una tenda da campeggio, possibilmente gialla. Dopo aver viaggiato nelle profondità oceaniche, arrivando fino in India, con una strizzata d’occhio all’animazione, si torna a casa, perdendo quella smania di voler raccontare chissà quali storie fantasiose. Come il buon vino, anche il talento del regista riesce a maturare negli anni, raffinando temi e modalità di narrazione: basta giocare con adulti alla ricerca di un cuore coraggioso per caricarsi delle responsabilità della vita, i due protagonisti di Moonrise Kingdom hanno tutta la freschezza dei loro dodici anni. Ritornano puntuali e attese le piroette sull’asse della macchina da presa, la musica eloquente, i colori, l’attenta costruzione dell’immagine, ma alla malinconica amarezza dei precedenti titoli si sostituisce il dolcissimo sentimento dell’affetto, reso speciale perchè visto nascere in due cuori sinceri che dimostrano una maturità sorprendente. Dimentichiamoci stereotipi sull’amore giovane, qui la delicatezza con cui si tratta l’argomento fa tremare le ginocchia, mentre lo si sottolinea con forza inaudita, tra baci alla francese e promesse di reciproca fedeltà. Un vero tocco da maestro, capace di superarsi ancora e ancora, un nuovo punto di vista da cui vedere il mondo e trovare una via d’uscita nella sua grande confusione. Possibile? Certo che sì, basta solo tenersi stretti e non permettere mai che la persona amata rischi di inciampare, o di scivolare dalla cima di un campanile.
Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore [Moonrise Kingdom, USA 2012] REGIA Wes Anderson.
CAST Kara Hayward, Jared Gilman, Bruce Willis, Edward Norton, Bill Murray, Frances McDormand.
SCENEGGIATURA Wes Anderson, Roman Coppola. FOTOGRAFIA Robert D. Yeoman. MUSICHE Alexandre Desplat.
Commedia, durata 94 minuti.