Un grande numero di spettatori cinematografici è rimasto letteralmente folgorato da The Wolf of Wall Street di Scorsese, nelle sale italiane dalla scorsa settimana. E tutti si sentono, giustamente, in dovere di paragonare questo ultimo lavoro a Casinò e di valutare con diversi strumenti e parametri quanto la messa in scena dell’ubriacatura da denaro sia all’altezza del capolavoro del 1995, o addirittura sia in grado di superarne il risultato.
Lasciamo da parte queste questioni che stiamo leggendo con passione altrove e concentriamoci sui volti, sugli interpreti. Leonardo DiCaprio merita l’Oscar, e su questo siamo più o meno tutti d’accordo (anche se poi la lotta sarà durissima, spietata con due giganti altrettanto meritevoli come Matthew McConaughey e Christian Bale). Vogliamo invece parlare di Jonah Hill? Anche lui è in gara per la statuetta per l’attore non protagonista ma, secondo chi scrive, decisamente al di sopra degli altri concorrenti: questo corpo molliccio e riccioluto è capace di paralizzare lo spettatore davanti allo schermo. Una fisicità straordinaria, una presenza comica innata, un’espressività che ha pochi rivali fra i caratteristi. Nel film di Scorsese è Donnie Azoff, denti bianchissimi e luccicanti, abbigliamento preferibilmente color pastello – emulazione del sex symbol assoluto del momento, Don Johnson, protagonista della serie più glamour di tutti i tempi, Miami Vice (1984-1989) -, portamento aggressivo al punto giusto e sicuro, nonostante la costituzione bassa e grassa. È più spietato, più assetato di soldi, più risoluto di Jordan Belfort (DiCaprio). È cattivo, drogato fino alle ossa, egoista come nessun altro, ma come nessun altro sa celare le sue bassezze. Intelligenza e fisicità sono le caratteristiche vincenti di questo personaggio meravigliosamente respingente. E se facciamo un passo indietro guardando alla sua filmografia ci rendiamo conto che sono proprio intelligenza e fisicità gli ingredienti del successo di questo giovane attore che possiamo definire esordiente in 40 anni vergine di Judd Apatow. Nonostante il suo ruolo sia poco più di una comparsa, sa come conquistarsi l’attenzione del pubblico e della crew di Apatow. La sua consacrazione avviene poi con SuxBad – 3 menti sopra il pelo (2007), nel ruolo di Seth, protagonista assieme a Michael Cera della commedia scritta da Seth Rogen ed Evan Goldberg. Da SuxBad in poi la sua presenza è quasi una costante nel clan Apatow: indimenticabile cameriere del cantante Aldous Snow in Non mi scaricare di Nicholas Stoller, e interprete di se stesso nell’ultimo Facciamola finita dove gli amici Rogen e Goldberg sono per la prima volta dietro la macchina da presa. Vedremo di nuovo Jonah Hill in 22 Jump Street (seguito di 21 Jump Street… ve la ricordate la scena in cui i due protagonisti sono completamente drogati?) anche nel ruolo di sceneggiatore. Nel frattempo, rivedere alcuni di questi titoli sarà uno spasso.