SPECIALE CYBERPUNK/MEMORIE SINTETICHE
“Kill the Brain, not the Body”
Nel corso dei suoi 202 episodi (cui si aggiungono anche due film per il cinema) la serie cult X-Files è stata in grado di affrontare – con coraggio e sprezzo del ridicolo – decine di casi inspiegabili.
Paranormale, teorie del complotto, mutazioni e alieni: X-Files non s’è fatto mancare nulla, spesso attingendo da testimonianze realmente prese in considerazione dal governo Usa, filtrate attraverso la lente della dietrologia complottara che ovunque vede UFO in azione e “consorzi infiltrati nei posti di alto potere” che ci condizionano grazie a percezioni extrasensoriali o parapsicologie varie. All’epoca della sua prima programmazione italiana (parliamo del 1993) le sparate di X-Files erano una “visione” a cui lo spettatore voleva assolutamente credere. Del resto, il più vicino termine di paragone era I segreti di Twin Peaks, con tutte le sue bizzarrie e i suoi ipnotici paradossi lynchani. Lo scarto fra i due prodotti è però terribile: rivedere oggi Twin Peaks ci dà il senso un lavoro in anticipo sui tempi, tutt’ora all’avanguardia sia da un punto narrativo che visivo; mentre per guardare X-Files occorre uno sforzo indicibile, e inevitabile sorge il dubbio di un’ovvia – e persino comica – sopravvalutazione. La quinta stagione dello show tocca l’horror, l’ipnosi, persino la parodia (gli episodi su Frankenstein e sui vampiri), fino alla deriva tecnologica. In Kill Switch si affronta clamorosamente il sottobosco cyberpunk, nella stringata durata dei 45 minuti. Ciò significa, ça va sans dire, che siamo di fronte ad un Bignami di tematiche, un’infarinatura generale di cibernetica, ribellioni sociali e ibridazioni uomo-macchina. Con la solita falcata slipstream veniamo a conoscenza di Donald Gelman, pioniere di Internet, che realizza un’intelligenza artificiale senziente, un programma autonomo. Pure troppo, dato che tale cervellone impazzisce e deve essere eliminato. Prima che lui elimini noi. Tra la spregiudicatezza di Mulder (straordinaria la pessima recitazione di David Duchovny, lei sì “paranormale”) e lo scetticismo di Scully si insinua la misteriosa e affascinante hacker Esther Nairn, che sa come distruggere il sistema: ci vuole il programma virus Kill Switch, appunto, ma bisogna trovare il rifugio dell’A.I. Che sta in un camper a Palo Alto (!), dietro ad una fattoria (!!). E mentre Esther realizza il proprio sogno, quello della fusione “romantica” nel cyberspazio per abbandonare il proprio inutile involucro, l’umanità è salva ed è già tempo di spiegone finale: il futuro dell’elettronica è la vita artificiale che evolve, d’altronde noi non siamo che impulsi elettro-chimici tenuti assieme da ossa e carne. E vabbé. Però Kill Switch viene prima di Matrix, prima della Lisbeth Salander di Millennium, prima dell’A.I. di Spielberg. Allora facciamolo questo sforzo, su: nel 1998 ci avremmo creduto anche noi.
X-Files [The X-Files, USA/Canada 1993-2002] IDEATORE Chris Carter.
CAST David Duchovny, Gillian Anderson, Kristin Lehman, Patrick Keating, Tom Braidwood, Dean Haglund, Bruce Harwood.
SCENEGGIATURA (dell’episodio) William Gibson, Tom Maddox.
Thriller/Horror/Fantascienza, durata 45 minuti (episodio), stagioni 9.