SPECIALE IL CINEMA SI RACCONTA
La politica dei produttori
Tra la fine degli anni ’70 e la metà degli ’80 il reparto animazione della Walt Disney stava attraversando un periodo di crisi creativa e d’incertezza economica, tra abbandoni eccellenti (quello di Don Bluth) e fiaschi al botteghino (Taron e la pentola magica). A risollevarne le sorti ci pensarono Michael Eisner, Frank G. Wells e Jeffrey Katzenberg, tre produttori che – arrivati nell’azienda nel 1984 – diedero gradualmente vita al cosiddetto “Rinascimento Disney”, momento in cui vennero realizzati film di successo come La sirenetta, La bella e la bestia e Il re leone. Tutto ciò fino al 1994, quando a causa di lutti e rivalità il gruppo si dissolse, ponendo fine a un periodo florido e soddisfacente.
In estrema sintesi, questo è ciò che racconta Il risveglio della magia di Don Hahn, documentario sulla “Disney Renaissance” caratterizzato soprattutto dal materiale d’archivio e dalla voice over del regista, che narra la vicenda privilegiando leggermente l’aspetto produttivo della major (la personalità dei dirigenti e il loro contributo nel motivare gli animatori) rispetto alle evoluzioni tecniche e artistiche dei singoli cartoon (l’ingresso del sistema computerizzato CAPS e il ritorno al musical). Ed è proprio questo l’elemento più notevole del film. Infatti, l’opera non trova il suo punto di forza né nell’archivio (a volte buono, a volte scadente) né nella cronistoria, la quale risulta un po’ discutibile, perché individua la fine del “rinascimento” nel ’94, quando in realtà sarebbe da collocare nel ’99, con l’uscita di Tarzan, ultimo lavoro del periodo. Dunque, il film risulta interessante soprattutto quando svela le pratiche produttive che ruotano intorno a un’opera, come per esempio le anteprime semi-private per valutare se il lungometraggio (spesso ancora in lavorazione) possa funzionare o meno e il giudizio sulla bontà di un prodotto finito dato in base ai suoi incassi. Tutte questioni abbastanza note, ma che qui contengono una forza notevole perché viste e spiegate in documenti “storici”. Inoltre, da tali elementi emerge – in modo più o meno volontario – anche un particolare concetto di cinema: quello che vede il film non tanto come l’espressione di una volontà individuale, ma piuttosto come il risultato del lavoro di una squadra di professionisti (in questo caso animatori, musicisti, tecnici) coordinati da un produttore deciso. Una concezione maggioritaria nella Hollywood classica e attualmente forse un po’ “accantonata” da critici ed esperti, che tendono a privilegiare l’aspetto autoriale della Settima Arte. Eppure, l’elemento industriale e collettivo della produzione è presente tutt’oggi, dai cinecomics ai capolavori Pixar. Una realtà che, in modo sotteso, il documentario di Don Hahn ci aiuta a ricordare.
Il risveglio della magia [Walking Sleeping Beauty, USA 2009] REGIA Don Hahn.
SOGGETTO Patrick Pacheco. MUSICHE Chris Bacon.
Documentario, durata 86 minuti.