SPECIALE CINEMA LOBBISTA
Maledetti benedetti vizi!
Thank You for Smoking, film d’esordio di Jason Reitman, è una commedia caustica, più beffarda che realmente cinica, sulla fluidità della verità e delle posizioni etiche e morali, che – dato che si parla di sigarette – sembrano avere la stessa consistenza del fumo.
O meglio, è un film su come queste vengono sacrificate sull’altare della necessità dell’apparenza e della convenienza, e su come le regole del gioco valgano a prescindere dalla bontà e dalla giustezza della posizione di partenza. Reitman rappresenta questa mancanza di reali riferimenti etici rifuggendo, fino ad arrivare ai limiti del ribaltamento parodico, lo schematismo classico dei film di denuncia con le lobby nel ruolo dei cattivi – si veda l’esempio dell’ottimo Insider di Michael Mann, o quello non più che discreto di Erin Brockovich di Steven Soderbergh –, in cui i confini bene/male e buoni/cattivi sono netti e chiaramente delineati e in cui le convinzioni dello spettatore vengono coccolate e confermate. Se in quei casi, per esempio, è l’eroe che lotta contro il potere delle lobby a essere vittima di minacce e a rischiare, ben che vada, la vita privata in frantumi, nel film di Reitman è il lobbista protagonista, la classica simpatica canaglia, a essere vittima di un rapimento compiuto da fanatici estremisti antifumo, arrivando ad un passo dalla morte; inoltre, i personaggi tipicamente eroi di quel tipo di film, dal giornalista alla ricerca della verità al politico che lotta per i diritti, qui sono altrettanto moralmente cinici, spregiudicati e ipocriti del lobbista protagonista. Esemplare da questo punto di vista è il senatore Finisterre, capofila della lotta contro le sigarette, forse il personaggio del film con cui è più difficile empatizzare e quello maggiormente messo in ridicolo, anche perché non propriamente una cima. Thank You for Smoking rappresenta quindi un mondo “liquido” e con pochi punti di riferimento in cui tutto pare relativo e nulla è davvero fino in fondo e totalmente incasellabile nelle categorie del giusto e dello sbagliato, continuamente interscambiabili, se non nella loro essenza, perlomeno nel loro agire. Non esistono personaggi positivi, ma la simpatia dello spettatore va alla faccia da schiaffi del protagonista, perlomeno l’unico sincero con se stesso e consapevole, nonché l’unico, in particolare nel rapporto con il figlio, ad avere schegge d’umanità. Tutto questo senza che il film prenda una posizione, limitandosi ad osservare con occhio beffardo, cosa che rende ancora più efficace la rappresentazione della liquidità e della relatività delle posizioni etiche e morali. Beffardo è anche il fatto che nel film non venga accesa una sigaretta che sia una, nonostante le paglie siano evocate in continuazione.
Thank You for Smoking [id., USA 2006] REGIA Jason Reitman.
CAST Aaron Eckhart, William H. Macy, J.K. Simmons, Robert Duvall, Katie Holmes.
SCENEGGIATURA Jason Reitman. FOTOGRAFIA Jim Whitaker. MUSICHE Rolfe Kent.
Commedia, durata 92 minuti.