Psicologia e serial killer
Those Who Kill non è la solita serie poliziesca. Remake di una serie danese del 2011 (Den som dræber), la versione americana riprende la struttura diegetica di quella originale. Una poliziotta e un professore di psicologia criminale collaborano per risolvere i casi loro sottoposti e, parallelamente, per fare luce su alcuni misteri legati alle loro vite passate.
Chloë Sevigny, già ottima interprete della ninfomane di American Horror Story: Asylum, e James D’Arcy sono i protagonisti di questa serie e si dimostrano all’altezza di una crime fiction che tenta, con buoni risultati, di spingersi in una riflessione sulla personalità criminale. A differenza delle altre fiction poliziesche, Those Who Kill afferma fin da subito la sua personalità e la sviluppa in poche puntate (la prima stagione è composta solo da dieci episodi): il punto di forza della serie è il fatto di volersi spingere nella mente dei serial killer che, ogni due puntate, si avvicendano lungo la stagione e lo fa trovando un buon equilibrio tra la dimensione psicologica e quella narrativa che macina omicidi e criminali. Oltre alla centralità del personaggio dello psicologo, lo sviluppo dei casi e le loro risoluzioni pongono l’accento sulla profondità e sulla complessità delle motivazioni omicide, senza però tramutare il tutto in un trattato filosofico e psicologico. Proprio questa tendenza vorticosa che si spinge fino al cuore dei cirminali rende alcune puntate quasi insostenibili da un punto di vista morale e umano. Lasciando che ogni nucleo narrativo si dispieghi lungo due puntate, il racconto incorre, da un lato in alternanze tra la diegesi orizzontale e quella verticale rischiando di confondere le acque, dall’altro lato però fornisce allo spettatore tutto il tempo per assimilare le vicende mostrate. Lontano dalla pregnanza di True Detective, lo stile e la cura della serie si potrebbero conformare ad un ideale anti-CSI. L’intenzione di avvicinarsi ai personaggi in maniera sottile è rinforzata anche da una netta prevalenza di primi piani: la scelta per inquadrare sia i protagonisti che i criminali ricade infatti molto spesso su primi e primissimi piani, di solito con illuminazione soffusa o laterale, tale da mettere in risalto gli occhi e le intenzioni dell’attore più che la sua fisicità. Con un finale che lascia, a dir poco, il fiato sospeso, la serie è stata cancellata dalla A&E: quello che è successo dietro quella porta non lo sapremo mai. Peccato, rispetto alle altre serie crime e poliziesche aveva senz’altro una marcia in più.
Those Who Kill [Id., USA 2014] IDEATORE Glen Morgan.
CAST Chloë Sevigny, James D’Arcy, James Morrison, Bruce Davison, Omid Abtahi, Kerry O’Malley.
Crime, durata 42 minuti (episodio), stagioni 1.
Una marcia in più?!
Faceva pena…
I personaggi principali talmente assurdi da non suscitare la minima empatia. Se il pubblico non si affeziona ad almeno uno dei protagonisti, finisce per non avere motivi di seguire la serie.
Infatti è stata un flop