SPECIALE STAR WARS
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«Non c’è respiro, non c’è poesia, nessun appiglio emotivo». «Nessuno di questi personaggi ha profondità e tutti sono usati come elementi di sfondo». «Un incredibile risultato per il cinema fantastico, una storia bellissima». «Una delle cose più divertenti che si possano vedere su grande schermo». Recensioni di qualche anno fa: le prime due, del 1977, parlano di un certo Guerre stellari, le ultime due, del 1999, si riferiscono al suo prequel, La minaccia fantasma.
Forse, com’è davvero Il risveglio della Forza lo sapremo solo tra qualche anno: parlare di Star Wars è difficile perché, probabilmente più che in qualsiasi altro caso, la sua visione ha a che fare con un’esperienza sconfinatamente collettiva e al contempo intimamente personale, convocando inevitabilmente una soggettività ingombrante e imprescindibile. Eppure, proviamoci: per esempio, facciamo come J.J. Abrams. Che sceglie la strada del sequel/reboot, proprio come quest’anno ha già fatto Jurassic World (a proposito, si saranno consultati, Abrams e Colin Trevorrow, dato che quest’ultimo è già ingaggiato per dirigere Episodio IX? È già stato ufficialmente finalizzato questo nuovo modello produttivo-commerciale hollywoodiano?): se là si trattava di risvegliare una meraviglia per l’effetto speciale consumata dalle infinite possibilità del digitale, qua è necessario recuperare uno spirito avventuroso e tangibile, una sintesi tra sense of wonder per l’esplorazione di universi immaginifici e artigianalità della messa in scena. La sintesi, in Il risveglio della Forza, è BB-8, il nuovo piccolo droide che accompagna i protagonisti: robot effettivamente costruito per le riprese, è figlio della rivoluzione Pixar (ci piace figurarcelo letteralmente come progenie di Wall·E e Eve), oggetto artificiale denso di vita ed emozioni, è uno straordinario colpo di merchandising (perché Star Wars è pure questo), è il luogo principe in cui Abrams & colleghi trovano la quadra tra vecchio e nuovo. L’altro luogo sono i personaggi. Che, idea semplice e banale, siamo noi: Rey, Finn e Kylo Ren sono i fan di Guerre stellari, quelli che ne indossano le maschere e che sfoderano le spade laser, quelli che si chiedono se credere oppure no alla leggenda. Scelti con infallibile oculatezza di casting, si adattano allo stile spielberghiano della regia di Abrams (per cui chi scrive, lo confessa, ha sempre avuto un debole), capace di far coincidere personaggio e spettatore, calandolo al centro dell’azione, proprio lì, nel mezzo, dove ha sempre sognato, neppure troppo segretamente, di stare. Tutto il resto è una cavalcata rocambolesca e indiavolata sul vertiginoso ed eccitante confine che separa (e unisce) l’omaggio nostalgico e la ripartenza, col passo irrequieto del ragazzino che vuole sapere “cosa succede dopo”, con l’entusiasmo e l’emozione di chi è finalmente tornato a casa.
Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della Forza [Star Wars: Episode VII – The Force Awakens, USA 2015] REGIA J.J. Abrams.
CAST Daisy Ridley, John Boyega, Adam Driver, Oscar Isaac, Harrison Ford, Peter Mayhew, Carrie Fisher.
SCENEGGIATURA J.J. Abrams, Lawrence Kasdan, Michael Arndt. FOTOGRAFIA Dan Mindel. MUSICHE John Williams.
Fantascienza, durata 135 minuti.
Pienamente d’accordo con la recensione. Una riscrittura del mito coraggiosa e praticamente perfetta. Rispettosa della tradizione e felicemente contaminata con lo spettacolo ultra-cinetico di Abrams. Io avrei dato 5 su 5 anche solo per la portata sociologica del fenomeno Star Wars.
ATTENZIONE SPOILER!!!
sono anch’io un fan di Star Wars, e mi piace questa recensione.
Visto che su questo sito mi volete bene (ho letto The Visit) mi permetto una considerazione.
Capisco la portata sociologica del fenomeno. Anche l’idea di riscrivere il mito rispettando la tradizione, va bene. “Citando” proprio tutto ma tutto quello che c’era nella storia della prima trilogia. Che poi una sceneggiatura a fianco a queste “citazioni” la poteva anche scrivere, ma va bene.
Però, quando hai sostituito R2-D2 con BB-8 per arruffianarti i bambini; hai preso il cugino di Yoda, lo hai dipinto arancione, e lo hai messo a fare il barista; hai sfruttato senza vergogna la demenza senile di Harrison Ford per far ridere il pubblico; hai usato la computer graphic solo per mettere un orco de Lo Hobbit a fare il cattivone; hai messo una maschera a quel poveraccio collegiale che voleva solo portare la permanente, gli hai dato una spada da tamarro che non riusciva a maneggiare. Non si poteva non ridere quando si toglie la maschera!La Forza (o lo Sforzo) era forte in lui!? Sentiva suo padre arrivare a miglia di distanza ma non quando lo aveva alle spalle, ma va bene.
Va bene pure, di nuovo… ancora, la storia che “Io sono tuo padre”/”tu sei mio figlio” – “vieni al Male”/”torna al Bene”… e alla fine muore sempre il padre. E va bene che ad un certo punto c’è anche La Morte Nera ed il piano per distruggerla è quello dell’altra volta ma per sicurezza anche quello di Independence Day. Finisce così se non la scrivi la sceneggiatura… ma non è importante, va bene. Insomma va bene tutto ma perché a sto Abrams lo elogiamo così tanto e se io faccio le stesse cagate mi ne dicono di ogni!? Volevo dirvelo perché voi mi volete bene e anch’io sono un fan di Star Wars, stasera molto dispiaciuto.
Io ti faccio ancora i miei più sinceri complimenti per The Visit, ma non sono assolutamente d’accordo con quanto hai scritto 🙂 Parla l’ottima recensione, che poi, credo io, rispecchia nel bene e nel male l’opinione di ogni buon fan…Nostalgia canaglia, ahinoi, croce e delizia…
Sono d’accordissimo con te Shyamalan! Ep. VII è una riproposizione pedissequa di situazioni e personaggi del primo Guerre Stellari, però fatto peggio. E il cattivo che fa il verso a Darth Vader imbarazzante.
Poche idee, raccontate maluccio. Spacciare il tutto per omaggio al primo film è molto furbo. Io l’ho trovato una brutta copia. E che molti (non tutti per fortuna) fan ne siano rimasti contenti mi stupisce. Evidentemente hanno un ricordo sfumato dell’originale.
Ricordiamoci che Lucas si è chiamato fuori dal la realizzazione dicendo “qualunque idea avessi proposto me l’avrebbero bocciata, e viceversa”. Ecco, appunto.
Lucas è diventato un uomo-industria, non fa testo. Non è piaciuto solo ai fan, è piaciuto moltissimo anche ai critici
questo è l’aspetto più inquietante! Come fa a piacere ai critici?
Non a tutti i critici. È un film privo di epica, dove la dialettica Forza Lato Oscuro è banalizzata, non c’è più allegoria politica. E soprattutto non è un sequel. I personaggi vecchi sono identici a 30 anni fa, i nuovi eroi action qualunqui.È un film fantascientifico d’azione. Mi spiace, ma i sei precedenti erano anche altro. La Dismey ha fatto dei danni.
“Ah, già la forza!”. O qualcosa di simile! Sic! L’ avesse detto Luke invece di ascoltare la voce di OK vai a parlare di trash! XD
“!La Forza (o lo Sforzo) era forte in lui!?”
Mi sono rivisto giusto qualche giorno fa “Balle spaziali”. Mi ha emozionato più di questo film alla fine! E stiamo parlando di una parodia!
Ma sono fan anch’io, ve l’ho scritto! E non ero il solo scontento al cinema stasera. Ma vabbè, mi passerà. Ora mi viene voglia di finire una bella storia che avevo accantonato. Ci sono alieni già morti che si vedono e non si vedono. Ci potrei mettere anche quello Yoda arancione, lo faccio cattivo che spara bombette, fa “Boom” ai bambini e si vede e non si vede, che ne dite?
Figooooo! Gli potresti mettere in testa anche quel copricapo in carta stagnola che stava tanto bene a Joaquin Phoenix in Signs 🙂
beh, era alluminio
Mi vergogno a dirlo, ma era il mio primo Guerre Stellari.
Però non avere alcun tipo di aspettativa forse aiuta la visione. L’ho trovato piacevole anche se a momenti in po’ scontato.
Quello che più mi sorprende nel leggere le recensioni di questo film è come la critica possa essere così divisa tra capolavoro e cagata assoluta! Ma possibile che non ci sono dei modi diversi di giudicare e il problema si risolve nell’essere on fun?
“Nessuna idea originale è stata maltrattata durante la lavorazione di questo film”.
Non credo che il problema stia nell’essere o meno un fan, visto che tra gli stessi fan esistono nette spaccature. Personalmente da non fan ma da spettatrice abbastanza legata alla serie da emozionarsi per l’entrata in scena di Han Solo credo che la mancanza di una storia originale e la deprimente insignificanza del villain siano la tara peggiore. Ok, nessuno pretendeva che si eguagliasse un Darth Vader ma trattandosi di Star Wars la cura dell’antagonista era d’obbligo. Poi siamo d’accordo sull’estetica accurata e la difficoltà del banco di prova, però l’ho trovato un film fin troppo impantanato nello scegliere le vie più brevi per piacere ai fan a suon di cammei e poco ispirate riproposte. Più furbo che brillante.
Oltre a Kylo Ren, ho trovato tremendamente insipido anche il supremo leader Snoke. Mi aveva intrigato tantissimo nella prima inquadratura, quando il volto rimane in ombra ma poi… si scopre e si rivela per quello che è: il solito mostro generico fatto in CGI plasticosa,con la testa pelata e le cicatrici.
D’accordissimo con te Liz! Per me è stata una gran delusione.
«Non c’è respiro, non c’è poesia, nessun appiglio emotivo». «Nessuno di questi personaggi ha profondità e tutti sono usati come elementi di sfondo». «Un incredibile risultato per il cinema fantastico, una storia bellissima». «Una delle cose più divertenti che si possano vedere su grande schermo». Recensioni di qualche anno fa: le prime due, del 1977, parlano di un certo Guerre stellari, le ultime due, del 1999, si riferiscono al suo prequel, La minaccia fantasma. Il che dimostra come, in seguito al successo planetario di Star Wars e in seguito alla spasmodica attesa di un ritorno della Saga dopo 15 anni, anno di grazia 1999, abbiano offuscato più di un giudizio. Poi le opinioni si sono giustamente ribaltate.
Ecco ora accade la medesima cosa. Sembra che si debba per forza rimanere estasiati davanti alla galoppata selvaggia (si può anche fermarsi a riflettere per più di 30 secondi ogni tanto) congegnata da Abrams. E invece, come per il film del ’99, le parole giuste per descrivere questo ep. VII, sono appunto le prime due:
«Non c’è respiro, non c’è poesia, nessun appiglio emotivo». «Nessuno di questi personaggi ha profondità e tutti sono usati come elementi di sfondo». E non le seconde due.
Help! Su Mediacritica si sono concentrati tutti i detrattori di Abrams! 🙂
Qui su Mediacritica c’è gente brava. Si capiva con The Visit! Ti abbiamo accerchiato Vins. Ci siamo e non ci siamo. Siamo tutti morti.
Guarda che è un bene per Mediacritica Vins!
Ahahh grande Shyamalan!
“Io ho visto una vicenda (un plot) da “ha le potenzialità ma non si impegna, e copia dal banco del suo vicino George”. E questo è alto tradimento. Come è alto tradimento non sfruttare mai compiutamente la musica di John Williams: quella nuova è impalpabile.
La risposta è che questo film non ha tempo, e in realtà non ha tempi morti: non è quello che ci ha abituato essere Star Wars, ossia una gigantesca allegoria prolungata che in mezzo a spade laser, iperspazio, astronavi e tamarrate varie parla di quanto di più umano c’è, ossia i conflitti interiori.
Non c’è lo spazio per la malinconia di Luke che non sa che pesci pigliare davanti ai soli gemelli di Tatooine, non c’è lo spazio per l’affermazione pervasiva del potere dei Sith, non c’è tempo per essere… umani: è tutto un rincorrere e scappare, uno sparare e schivare, un “fate presto che ci fanno saltare in aria”.” Da un interessante articolo di
Umberto Mangiardi su tagli.me
Già! C’ è giusto il time-out alla taverna.
Mi arrendo 🙂
Ecco come la penso: Episodio VII va visto con gli occhi di una persona che non ha mai avuto a che fare la saga. E’ fatto appositamente per i 16/18enni che sanno di Star Wars per sentito dire, per creare un NUOVO fandom da zero.
Quindi i commenti dei “vecchi” (lo sono anch’io, da over 30) purtroppo/per fortuna non contano nulla.
E’ guardando Kylo Ren che vive con il mito di Darth Vader che il nuovo pubblico magari si incuriosisce e recupera gli originali. E’ un Disney, e meglio di così davvero NON poteva riuscire: “Risveglia la Forza”, riaccende l’epica della storia, ne crea una nuova… Sinceramente tutte le questioni “di lana caprina” sulle imperfezioni sono per i nerdoni ossessionati, cose trascurabilissime. Star Wars VII è il miglior Star Wars possibile, perché va confrontato NON con la saga precedente, ma con i Twilight, con gli Hunger Games. E sinceramente questo vale duemila volte un fantasy di nuova generazione. JJ Abrams ha fatto un miracolo.
Grande Zaius 😉
A va bene, se il paragone era con Hunger Games e Twilight lasciamo perdere, ovviamente è meglio. Potevano allora fare lo sforzo di inventare una nuova saga e lasciare riposare in pace S.W.
Già! Magari! Quando usciva episodio I almeno c’ era “Matrix”. XD
Se fare critiche specifiche e circostanziate è una cosa da nerdoni ossessionati chiedo scusa Doctor Zaius. Direi che il livello della tua risposta è perfettamente tarato sulla superficialità del film. È possibile notare le numerose imperfezioni o si dà fastidio a Disney e co. e alla piazza di cloni con simbologie nazifasciste che saluta con il pugno sinistro chiuso? Ah non mi pare che ci sia alcun sottotitolo all’inizio del film che dica: avvertiamo i gentili spettatori che il film si rivolge ai sedici/diciottenni che non hanno idea di cosa siano i 6 precedenti Star Wars. Edward e Bella, vi facciamo un mazzo così by Rey and Finn.
Francamente dire che il confronto va fatto con Hunger Games e Twilight e non con la saga precedente mi sembra un’offesa anche peggiore delle critiche. In ogni caso nessuno mette in dubbio che il marketing e la necessità di conquistare anche nuovi spettatori facessero inevitabilmete parte dell’operazione. Solo che poteva essere fatto con più personalità. Mi sembra che una delle questioni più discusse sia proprio l’aver riproposto una storia (brutta) copia dell’originale, magari l’intento sarà anche stato una rilettura ironica ma continuo a vederci dei forti punti deboli. Adoro Adam Driver e lo considero un attore bravissimo, ma il suo Kylo Ren continua ad apparirmi privo di carisma, persino come parodia. E poi questa cosa leibniziana del “è il miglior Star Wars possibile” è un assoluto un po’ indimostrabile 😉
Ps. propongo di aprire un forum a parte dove continueremo all’infinito a spiegarci “perchè sì, perchè no”. 🙂
Parole sante Liz! La frase “è il miglior Star Wars possibile” oltre che indimostrabile (altri registi, lasciando George Lucas a fare il pensionato miliardario, ci avrebbero tirato fuori molto meglio), fa anche un po’ ridere.
Concordo pienamente con Liz. Non siamo di fronte a un film di Shyamalan (non me ne voglia) che molti potrebbero non conoscere. Star Wars è un fenomeno mondiale, copre due generazioni, qualsiasi storia originale avrebbe incuriosito i 16/18enni di oggi a recuperare le altre trilogie. La sceneggiatura del primo film non è la migliore possibile, così state condannando a morte la fantasia! La cosa più divertente è sentire tanti critici parlare di come il cinema americano riesca a fare solo remake, ad andare sull’usato sicuro e poi spiegarmi che questo è un grande film perché rivisita l’originale. Secondo me dopo un po’ si fa il tifo per la propria parte come per una squadra di calcio. E come è noto neanche un’azione vista 100 volte alla moviola mette d’accordo tutti su quello che è successo
Non è che lo rivisiti l’originale, lo riaggiorna, lo rispolvera, lo svecchia cercando di evitare eresie “autoriali” o vacui sperimentalismi su una materia già bella che digerita e amata. Due sono le cose, e su questo non si discute: Star Wars poteva rimanere morto e sepolto, avremmo vissuto lo stesso, ma le nuove generazioni non si sarebbero appassionate MAI ad un’opera come questa senza il film odierno di UN FAN PER I FAN; hanno optato per la resurrezione e questa nuova (vecchia, un po’, ma va ottimamente così) vita ricrea il sistema di ricezione e fruizione da parte del pubblico della narrazione epica. Chrétien de Troyes docet, o i vari autori del Tristan, perché le riscritture per i diversi pubblici servono ad alimentare le opere-simbolo della nostra cultura. E Star Wars è un’opera-archetipo di un’epoca e di tante generazioni, fino a quelle future. Si ringrazierà a lungo Abrams, credete a me.
Ma non era morto e sepolto Vins. Era Star Wars! Non è che bisogna svecchiarlo ogni 15 anni perché un 15enne oggi non lo ha ancora visto. Davvero l’unico modo di approcciarsi al remake è quello (tipicamente americano, vedi cosa fanno di film europei per farli vedere ai loro 15enni)?
Diciamo che Abrams ha amplificato quell’operazione vintage che Trevorrow ha applicato al suo Jurassic world ..Ci sono modi diversi di omaggiare i miti, ma secondo me Star Wars, se lo si vuole “ripetere” non lo si può snaturare, anzi, è l’unico caso in cui si deve riproporre fino alla nausea la stessa formula. (Gian), io non mi sento tradito dalla sceneggiatura di Abrams, anzi, sono uscito dal cinema meditando un piano per derubare un bambino della sua splendida spada laser 🙂 E poi perché nessuno parla del magnifico stile di Abrams? Solo lui poteva osare tanto…Unire le mappe stellari dei due droidi! Ma quanta poesia c’è? 🙂
Io sto con Vins, e mo capisco perché ti piacciono i miei film! Vieni a trovarmi, chiediamo a Spielberg di rifare E.T.! Gli diamo un bel Iphone 8: “telefono casa, telefono casa” e quando parte manda le foto nude dal suo profilo Snapchat. Sai come mandiamo in delirio i 15enni!
(G)ian facciamo poca ironia su Shyamalan che io ci sono e non ci sono ma sto sempre qua… e ti osservo. E occhio a quello che mangi da tua nonna in questi giorni perché tua nonna è qui con me.
(non che voglia continuare la discussione che se ne è parlato abbastanza), ma, ti cito Vins: “Se lo si vuole “ripetere” non lo si può snaturare, anzi, è l’unico caso in cui si deve riproporre fino alla nausea la stessa formula”, potrei anche essere d’accordo con te, il punto è che per me Abrams Star Wars L’HA SNATURATO ECCOME, mascherando il tutto con grande furbizia (dal recupero impolverato dei vecchi eroi che sono gli stessi personaggi di 30 anni, ma con le rughe degli attori in più; e cercando nei limiti di ridurre l’abuso di digitale – e questo è apprezzabile). C’è la stessa formula in apparenza, nella pratica è un film vuoto, che ha perso tutta la grandezza allegorica dell’originale. Forse il punto è questo, troppo preoccupato di voler omaggiare l’originale del ’77 ha finito per farne una brutta copia. (passo e chiudo) p.s. lunga vita a Shyamalan e i suoi commenti.
Caro Shyamy, quando è uscito Il sesto senso la mia recensione (pubblicata su una miserrima appendice di un quotidiano) ha fatto il giro del liceo 🙂 E ti dico la verità, se ti fossi risparmiato L’ultimo dominatore dell’aria e After earth, ti avrei amato moooooolto di più 🙂
A me è piaciuto. E mi è piaciuta anche la recensione. Ma che ci volete fare, io non sono mica un cinefilo,solo un amante dei film.
Frances, su una cosa siamo d’accordo: lunga vita a Shyamalan 😉
Come fatto notare, da quando Luke è sparito non sono passati mica decenni! Perché la forza è vista come una leggenda? Boh! In GS poi abbiamo solo Fener o quasi come detto da uno degli ufficiali. Qui KR, Snoke, cavalieri di Ren… boh!
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