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Unidentified Objects

venerdì 12 Maggio, 2023 | di Marta Corato
Unidentified Objects
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Unidentified Objects, presentato a Londra al festival LGBTQ+ BFI Flare 2023, racconta la storia di due inaspettati compagni di viaggio che guidano da New York verso il Canada alla ricerca degli alieni

Gli oggetti non identificati sulla Terra

Peter, un uomo affetto da nanismo, vive una vita completamente isolata e incentrata sul suo odio verso tutto e tutti; questo è ancor più esacerbato dalla pandemia COVID-19. È con una mascherina calata sul viso e una buona dose di furia che incontra per la prima volta la sua vicina di casa, la sex worker Winona (Sarah Hay, nominata a un Golden Globe per la ministerie Flesh and Bone) che, frizzante e piena di ottimismo, è il suo totale opposto. 

Winona lo convince a intraprendere con lei un viaggio in auto da New York fino a una destinazione remota in Canada; è lì che gli alieni la verranno a prendere (ma scoprire come e perché è parte dell’avventura). 

Unidentified Objects

Ovviamente il viaggio non sarà senza imprevisti e colpi di scena: la struttura del film è pur sempre quella di una road trip, per quanto sui generis. Ci sono gli incontri casuali – dagli appassionati di funghi allucinogeni alle cosplayer che caricano la batteria dell’auto – e c’è anche una spolveratina di illegalità. Ma è forse proprio il formato tradizionale alla base del film, una struttura familiare per lo spettatore, a dare modo a Juan Felipe Zuleta (regista al suo primo lungometraggio) di concentrarsi su altro. L’ovvio arco in cui i due scoprono lentamente come convivere e volersi bene mentre macinano chilometri è il fondo per riflessioni molto più complicate sull’esistere nel mondo moderno quando si è persone fuori dagli schemi. Gli “oggetti non identificati” del titolo sono sì gli alieni che insegue Winona, ma sono anche palesemente i nostri protagonisti: persone lasciate ai margini della società, il cui aspetto fisico, orientamento sessuale, scelte di vita non sono conformi. È su questi aspetti che il film mette la maggior parte del suo carico emozionale. Unidentified Objects si regge sulla tensione tra la visione fantastica e ottimista della vita di Winona, e il cinismo nichilista di Peter (Matthew August Jeffers, già visto nella serie TV New Amsterdam) che si rifiuta di vedere il positivo anche dove è palese; un personaggio abrasivo che si meriterebbe uno sberlone più di una volta. 

Allo stesso modo, la svampita Winona con i suoi messaggi subliminali ricevuti dagli alieni è il ritratto della persona inaffidabile (o forse completamente fuori di testa), che con la gentilezza e testardaggine fa venire voglia di crederle persino al suo insopportabile compagno di viaggio. Ma anche lei ha i suoi lati oscuri. 

Juan Felipe Zuleta fa un lavoro eccellente nell’intrecciare gli elementi drammatici e “bui” del film – depressione, disabilità, esclusione – con un tono da commedia nera, abbracciando entrambi parimenti e dando spazio tanto alle risate quanto alla riflessione. Cammina in punta di piedi sull’orlo tra realismo e fantascienza, ma anche tra road movie e dramma introspettivo. Suggerisce che forse sarebbe meglio farsi rapire dagli alieni, ma possiamo provare a esistere fuori dalle regole anche sulla terra. 

  • Unidentified Objects [Id. Stati Uniti, 2022]
  • REGIA Juan Felipe Zuleta
  • CAST Sarah Hay, Matthew August Jeffers, Roy Abramsohn, Hamish Allan-Headley, John Ryan Benavides and Roberta Colindrez
  • SCENEGGIATURA Leland Frankel, Juan Felipe Zuleta
  • FOTOGRAFIA Camilo Monsalve
  • MUSICHE Sebastián Zuleta
  • MONTAGGIO Raphaël Lubczanski
  • Drammatico, fantascienza, LGBTQ+, durata 95 minuti

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