Where are my dragons?
Al momento della sua uscita, nel marzo del 2011, Dragon Age II fece molto discutere. Erano passati solo diciotto mesi da quando si scorrazzava per il Ferelden a infilzare Prole Oscura quando la BioWare decise di colmare il vuoto con il lancio anticipato del secondo capitolo.
Per la gioia dei fan? Non di tutti, a dire il vero. L’entusiasmo ancora caldo per Dragon Age: Origins scatenò reazioni contrapposte tra chi si beava del seguito della saga e chi si lagnava di difetti e lacune. Che c’erano, per carità. Ma andiamo con ordine. Dragon Age II non è propriamente il sequel del precedente, semmai un gustoso spin-off. La vicenda narrata si svolge contemporaneamente ai fatti di Origins, con la fuga del protagonista Hawke dall’invasione dei Prole Oscura e il suo ingresso nella città di Kirkwall. È qui che il nostro/a si troverà ad affrontare missioni e avversari fino all’ascesa allo status di campione. Dieci lunghi anni suddivisi in quattro atti. Di Hawke potrete scegliere il sesso e la classe ma non la razza, inevitabilmente umana. Un primo motivo di disappunto, per i fan del precedente capitolo, è stata l’impossibilità di importare il vecchio personaggio all’interno della nuova avventura. D’altra parte la concomitanza degli eventi giustifica la scelta. Più concreta la critica riguardante le ambientazioni: Dragon Age II resta un magnifico esempio di qualità grafica e realismo, ma la fretta di lanciare il secondo capitolo è andata a discapito della varietà degli spazi. Il nostro eroe si trova così a ripercorrere caverne e anfratti con un ricorrente effetto di dejà-vu, fatto salvo il cambio del nome. Al di là di queste ingenuità, il gioco diverte eccome. I combattimenti guadagnano in ritmo rispetto ad Origins, seppure con una più limitata gamma di incantesimi a disposizione. Permane la possibilità di organizzare le proprie tattiche e la scelta dei compagni determina diverse varianti strategiche. Tra questi, ce ne sono di già visti, come Isabela di Origins, e di completamente inediti, come il tormentato Fenris. Mano a mano che procederete vi renderete conto che Varric il nano è l’unico con un po’ di sale in zucca, sempre pronto a offrirvi una birra e poco propenso al fanatismo. Lo stesso non si può dire degli altri, nettamente schierati tra maghi e templari e decisi a rinfacciarvi la vostra natura eretica o la vostra scarsa dedizione alla causa. Così, mentre affrontate un Ogre o andate per boschi a cogliere funghi per l’erborista, ricordatevi di dosare le parole e ponderare le vostre scelte multiple, sapendo che qualcuno si offenderà e qualcun altro vi amerà per sempre. A proposito, Dragon Age II è un concentrato di filarini e continue proposte per avventure etero, omo o bisex. Starà a voi decidere chi scegliere tra maghe timide e ribelli guaritori, elfi dalla voce sexy e piratesse formose.
Sollazzatevi a vostro piacimento, tanto alla fine è Varric che vorrete sposare. E non potrete.
Dragon Age II [id., USA 2011]
SVILUPPATORE Bioware. DISTRIBUTORE Electronic Arts. PIATTAFORME PlayStation 3, X-Box 360, PC, Mac OSX.
RPG fantasy