BIG SHOT!
Dopo tre anni di sviluppo, esce finalmente il secondo capitolo di Deltarune, l’attesissimo gioco di ruolo di Toby Fox ambientato nell’universo di Undertale – di cui è un anagramma – e sviluppato interamente con Game Maker Studio.
La libertà creativa del giovane sviluppatore indipendente continua a sembrare assoluta, come già si intuiva nel primo capitolo, ben accolto nonostante una certa linearità. Chapter 2 pone rimedio anche a questa pecca, offrendo al giocatore un percorso “malvagio”, inquietante e ben nascosto proprio come accadeva in Undertale, e vantando una qualità produttiva che in pochi avevano previsto.
Gli estimatori di Toby Fox amano scavare nel codice dei suoi giochi e farsi ossessionare dai dettagli, alla ricerca non solo di riferimenti e tracce del suo inconfondibile umorismo, ma anche di piccoli frammenti narrativi in quella che talvolta diventa una vera e propria caccia al tesoro, come succede con il misterioso scienziato Gaster, presenza costante nella sua assenza.
Anche stavolta i giocatori hanno avuto pane per i loro denti perché Deltarune è sorprendentemente stratificato per un videogame così apparentemente infantile e umoristico, e Fox lancia subito la sua esca, spesso e volentieri nella forma di leitmotiv musicali, per fare intendere ai più esperti che il legame con Undertale va ben oltre i volti noti e le meccaniche fondamentali, come la possibilità di risolvere i conflitti senza ricorrere alla violenza.
Il culto del videogioco d’autore provoca talvolta un eccesso di speculazione da parte degli appassionati ma, nel caso di Toby Fox, è un atteggiamento comprensibile perché egli è ancora un vulcano di idee. Dalle meccaniche uniche di ogni singola battaglia alle battute fulminanti, fino alla composizione di tanti nuovi temi ricorrenti che rendono l’esperienza di gioco così ritmata e trascinante: a Deltarune non manca nessuno degli ingredienti che tanto ci colpirono nel 2015, nemmeno quella dose di mistero che mette ancora in moto l’immaginazione.
Stavolta, però, la qualità produttiva è ben più alta, anche rispetto al primo capitolo dello stesso titolo; pur conservando il suo stile old school, citazionista e talvolta ricercatamente amatoriale, Deltarune Chapter 2 presenta una tale varietà di animazioni, scelte, situazioni inedite e meccaniche che non ha precedenti nel lavoro del suo autore e rende ancora più spasmodica l’attesa dei restanti capitoli. I prossimi tre saranno rilasciati insieme e non saranno più gratuiti ma, a essere onesti, è sorprendente che i primi due lo siano.