Fast Food Games
Facebook è uno dei social network più conosciuti al mondo: foto, commenti, post, link e una fontana di “mi piace” sono all’ordine del giorno, ma su Facebook ci sono anche i giochi e sono questi che ne aumentano il prestigio ma soprattutto i guadagni.
Secondo una stima pubblicata lo scorso marzo su Il sole 24 ore, i giochi su Facebook generano 2 miliardi di dollari l’anno grazie ai crediti da acquistare e allo sviluppo di nuove startup, per un giro d’affari che coinvolge 250 milioni di utenti che ogni giorno passano una media di un paio d’ore su Facebook solo per appagare la propria fame ludica. E così i giochi on-line si sono spostati dai vari siti che li ospitano al social network: ”Controllo il mio profilo e intanto mi faccio una partita a Candy Crush!”. Tralasciando i vari poker e slot machines (entrambi avrebbero bisogno di uno studio a sé), su Facebook si possono trovare migliaia di giochi per ogni tipo di gusto: puzzle game, giochi di strategia, simulazione e sportivi, ricordando sempre che il passatempo è mediato da altro. Le case di produzioni di videogame dopo una prima iniziale titubanza, riadattando in forma “social” i propri successi, hanno invaso FB e così Rovo ha sbancato con Angry Birds, un colosso come Electronic Art ha trasportato The Sims, Disney ha trovato un accordo per Marvel di Playdom, Ubisoft ha sfruttato la serie tv di CSI e i suoi spin-off. Lo sviluppo del play all’interno di FB è andato sempre più in crescendo grazie ai successi e al tam tam mediatico che ha visto, tra i tanti, scoppiare la moda grazie ai simulatori di vita agreste (FarmVille) o cittadina (CityVille) fino al rivisitazione dei grandi classici: Candy Crush, Jewel Mania, Bubble Witch sono ovvi figli di Tetris e Puzzle Bobble. In tutti questi giochi e nei loro cloni, i fattori più evidenti sono due: che l’accesso è veicolato da inserzioni presenti nella propria home (quindi i giochi vivono e si diffondono unicamente sulla loro piattaforma di origine, Facebook, non importa su quale dispositivo), e che se vuoi migliorare le tue armi o ottenere dei bonus, devi spendere una barca di soldi, piuttosto che guadagnarteli giocando. Inoltre, puoi giocarci ovunque, basta avere uno smartphone e connetterti a Facebook. Una volta, il Social Game era il cabinato della sala giochi sotto casa, il coin-op con Street Fighter e Metal Slug, oggi basta aprire un’applicazione. Non c’è bisogno di spostarsi fisicamente per raggiungere la meta, certo, ma l’accesso facilitato e “solitario” al gioco è un’arma a doppio taglio: si perde in adrenalina, niente in paragone ad essere accerchiato dai tuoi amici in sala giochi mentre stai facendo la tua partita migliore: ora, al massimo, qualcuno clicca “mi piace” sui tuoi progressi. Non è proprio la stessa cosa.